Chiesa di Santa Maria de Alimundo

Trovare questa chiesetta è stata un'impresa degna di Sherlock Holmes: avendo avuto notizia della sua esistenza da una vecchissima edizione della guida "Salerno porte aperte", nel 2015 sono partita alla sua ricerca dopo aver reperito qualche informazione in più sulla sua dislocazione. Salendo per via Intendenza vecchia, ovvero la scalinata situata accanto a Palazzo Ruggi d'Aragona, andando in alto verso largo Montone, dopo qualche gradino si aprirà una specie di pianerottolo alla vostra destra. Nemmeno ci farete troppo caso (la prima volta sono dovuta tornare indietro per vederlo), ma eccola lì, Santa Maria de Alimundo. Fra gli sguardi storti dei residenti, mi sono avvicinata all'entrata (sbarrata all'epoca da due pannelli di materiale di risulta e allietata da un divano buttato per strada, come potrete vedere dalle foto che ho pubblicato) per ammirare quel che rimane dell'originale portale in legno dipinto e per intuire che l'interno di questa chiesa, dove tradizione vuole sia sepolto Masuccio Salernitano, è in completa rovina. Denunciata su Facebook e alla Sovrintendenza la condizione di degrado dell'ingresso della struttura, qualche tempo dopo mi sono recata di nuovo lì per scoprire che qualcuno aveva sbarrato l'accesso con una rete per impedire l'avvicinamento e sostituito i pannelli con una piastra di metallo INCHIODATA sul portale ligneo. Denunciato nuovamente lo scempio agli ignari organi competenti, la piastra di metallo è fortunatamente scomparsa. Ma dal 2015 non è cambiato più nulla. Si cercano fondi, e spero che si trovino: non solo per Santa Maria de Alimundo, ma per tutto il centro storico salernitano, che è un diamante sepolto dall'incuria. Anche e soprattutto da quella di certi residenti, mi duole dirlo.

Chiesa incastonata proprio nei pressi di largo montone si può intravedere ,ma ci sono dei cancelli da superare per entrarvi

L'antica chiesa di Santa Maria de Alimundo, situata nel quartiere del Planum Montis, è difficilmente individuabile lungo la salita Intendenza Vecchia tra via Torquato Tasso e Largo Montone. Le prime notizie su questa chiesa provengono dal diploma del 992 relativo alla donazione, fatta al momento della fondazione della Chiesa, dei fratelli Guaimario, Maione, Adelmo, Mdelmo. Il nome "de alimundo" deriva quasi sicuramente dalla corruzione del volgare "a lu monte", ossia "al monte", giacché è ubicata in una zona molto erta, in cima ad una scalinata. Nel 954, anno della traslazione delle spoglie di San Matteo è presente nel Sinodo Colonna tra le chiese incaricate di recare in processione ogni 6 maggio i "columbri" nel Duomo. Nel 1812 venne soppressa come parrocchia e quindi adibita a sezione delle scuole elementari, in seguito venne destinata ad altri usi da carattere pubblico e privato. Nella prima metà del XIX secolo subì un intervento di restauro per volontà dell'arcivescovo Fortunato Pinto. Oggi versa nel più completo abbandono.