Monastero Cluniacense

4.6/5 based on 8 reviews

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Address :

SP315, 1, 13851 Cantone Chiesa, Castelletto Cervo BI, Italy

Postal code : 13851
Website : http://www.monasterodicastelletto.it/
Categories :
City : Castelletto Cervo

SP315, 1, 13851 Cantone Chiesa, Castelletto Cervo BI, Italy
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Alessandro Capra on Google

Sugli appena accennati rilievi su cui ci si inerpica se si arriva dalle risaie di Santhià e Carisio, il complesso, che già appare anche se in parte coperto dal bosco, si mostra in tutta la sua bellezza una volta raggiunto. Isolato nella campagna, mostra le sue antiche murature in laterizio misto a ciottoli di fiume disposti a lisca di pesce. Offre la stessa filigrana di molti edifici non distanti, la parrocchiale di Salussola, il ricetto di Candelo, l'abbadia di Sala Biellese... Un'architettura molto antica, che oggi può apparire semplice e povera ma che all'epoca già testimoniava la granitica volontà di colonizzazione di un territorio da parte degli ordini monastici; intenti a ricostruire un mondo ed una società là dove il crollo dell'Impero Romano aveva lasciato il vuoto.
On the just mentioned reliefs on which we climb if we arrive from the rice fields of Santhià and Carisio, the complex, which already appears even if partly covered by the forest, shows itself in all its beauty once it is reached. Isolated in the countryside, it shows its ancient masonry walls mixed with river pebbles arranged in fishbone. It offers the same watermark as many other buildings, the parish church of Salussola, the Ricetto of Candelo, the Abbey of Sala Biellese ... A very ancient architecture, which today may appear simple and poor but which at the time already testified to the granitic will to colonize a territory by monastic orders; intent on rebuilding a world and a society where the collapse of the Roman Empire had left its mark.
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Ilaria Palmitessa on Google

Un monastero che con tante difficoltà si sta piano piano riconoscendo...e da vedere
A monastery that with so many difficulties is slowly recognizing itself ... and to be seen
S
Sabri Bri on Google

Indubbiamente monastero molto bello e caratteristico. Potrebbe essere tenuto meglio e più curato al suo esterno. Mal segnalato e la prima volta difficile da trovare perché rimane nell'interno di quello che sembra un cortile privato di una cascina, in aperta campagna, con tanto di bambinetti che scorrazzano nudi... difficilmente ci si addentra e o si attraversa se non lo si sa. Dentro piccolino, un po' buio ma molto bello.
Undoubtedly a very beautiful and characteristic monastery. It could be kept better and more cared for outside. Poorly reported and the first time difficult to find because it remains in the interior of what looks like a private courtyard of a farmhouse, in the open countryside, with lots of little children running around naked ... it is difficult to go inside and or cross if you don't he knows. Inside, small, a little dark but very beautiful.
M
Margherita Platek on Google

Vale la pena visitarlo.. Io adoro il mondo del mistero.. La domenica fanno la messa.. Stile rustico è mistico.. ?
It is worth a visit .. I love the world of mystery .. On Sundays they do mass .. Rustic style is mystical .. ?
M
Marco Fantini on Google

Bello, ottime segnalazioni stradali, buoni pannelli esplicativi. Però tenuto malissimo, tra un po' rischia il crollo. Se un posto così fosse in Svizzera sarebbe valorizzato come una reliquia.
Nice, very good road signs, good explanatory panels. However badly kept, in a while it risks collapsing. If such a place were in Switzerland it would be valued as a relic.
T
Turista non per caso on Google

Piacevole scoperta di un luogo molto interessante ma quasi sconosciuto, un grazie alle persone che dedicano il loro tempo a farlo conoscere.
Pleasant discovery of a very interesting but almost unknown place, thanks to the people who dedicate their time to make it known.
M
Mari Ube on Google

Lungo il corso del fiume Cervo, nell'alta pianura vercellese, in un'area interessata fin dalla remota antichità da un’articolata rete viaria, sorse intorno al Mille questo imponente complesso monastico, ad opera dei Monaci Cluniacensi francesi. Lo si vede dalla strada carrozzabile SS 315 con il suo massiccio campanile (proveniendo dal biellese, svoltare a sinistra al cartello "Garella - Priorato Cluniacense"). È tutt'oggi immerso nella campagna e mostra l'ingiuria del tempo, dell'incuria e di restauri sbagliati. Dal 2020 si è costituita un' Associazione che si è impegnata nella sua tutela, manutenzione e valorizzazione. Numerosi e riprovevoli furti sono stati infatti perpetrati da ignoti, come si legge nella descrizione del monumento: in particolare una stele romana riutilizzata come davanzale di una bifora dell'avancorpo che recava incisi due delfini portanti il disco solare e una acquasantiera medievale scolpita finemente. Reperti mai ritrovati. La chiesa del monastero è tutt'ora in funzione ed è sussidiaria alla parrocchiale di Castelletto Cervo (S. Tommaso Becket, nei pressi del Castello). Quando si arriva e si parcheggia, l'impressione è di essere in un'azienda rurale e di un complesso religioso ormai decadente. Ma addentrandosi nel cortile (che un tempo era il chiostro quadrilatero, dove sono stati fatti importanti scavi e conseguenti ritrovamenti archeologici), si inizia a vedere la bellezza dell'antico complesso. Due robinie pluricentenarie sono puntellate perché non cadano. Svetta alto il campanile quadrato medievale con le trifore originali, in basso la porta medievale (ora murata) che collegava la chiesa al chiostro e poi il suggestivo "avancorpo", sul lato occidentale. Esso era un protiro coperto (XII secolo), abbellito da bifore con colonnine e capitelli scolpiti (oggi rifatti). Fu poi alzato nel XIV secolo fino a coprire l'intera facciata, parzialmente visibile oggi per il crollo della parte superiore interna dovuta ad incauto restauro (erano stati realizzati degli inframezzi sopra le navate come dormitori, stanze, depositi, ecc. Stravolgimenti successivi alla soppressione monastica). Si può aggirare tutto il complesso e si è accompagnati da utili pannelli informativi che indicano al visitatore quale corpo di fabbrica si ha davanti, la sua funzione originaria e le sue caratteristiche architettoniche. In chiesa si trovano parecchi pannelli didattici che spiegano l'importanza dei ritrovamenti archeologici nell'area, della rilevante presenza cluniacense e della speciale protezione dell'imperatore Lotario III, confermata poi da papa Innocenzo II nel 1141. Nel 1184 la protezione della Santa Sede fu rinnovata da papa Lucio III, il quale concesse ulteriori benefici, aumentando il potere e l'influenza dei monaci. Il prestigio venne meno per una serie di motivi: guerre, saccheggi, oneri eccessivi. Il monastero divenne Commenda e nel 1593 la chiesa venne trasformata in parrocchia. Nel cortile si trova l'ottocentesca Casa parrocchiale. Attraverso un portone di questa struttura si accede ad una seconda chiesa (oggi solo un semplice vano rettangolare) che prospetta nella corte rurale. Si ritiene che fosse una zona di culto riservata ai monaci e che fosse già presente fin dalla fondazione del complesso. Citata nel 1668 come "Cappella della Vergine" attigua alla chiesa priorale dei SS. Pietro e Paolo, la si ritrova nel 1770 semplicemente come “chiesa vecchia”. Questa seconda chiesa a Castelletto sembra ripetere una concezione architettonica e liturgica direttamente derivata dalla casa madre di Cluny. Per concludere è un luogo da vedere e...da rivedere!
This imposing monastic complex was built around the year 1000 by the French Cluniac monks along the course of the Cervo river, in the high plain of Vercelli, in an area affected since remote antiquity by an articulated road network. It can be seen from the carriage road SS 315 with its massive bell tower (coming from Biella, turn left at the sign "Garella - Priorato Cluniacense"). It is still immersed in the countryside and shows the ravages of time, neglect and wrong restorations. Since 2020 an Association has been established that is committed to its protection, maintenance and enhancement. Numerous and reprehensible thefts were in fact perpetrated by unknown persons, as can be read in the description of the monument: in particular a Roman stele reused as a sill of a mullioned window of the forepart which bore two dolphins bearing the solar disc and a finely sculpted medieval stoup. Finds never found. The monastery church is still in operation today and is subsidiary to the parish church of Castelletto Cervo (S. Tommaso Becket, near the Castle). When you arrive and park, the impression is of being in a rural company and a now decadent religious complex. But entering the courtyard (which was once the quadrilateral cloister, where important excavations and consequent archaeological finds were made), one begins to see the beauty of the ancient complex. Two centuries-old locust trees are propped up to prevent them from falling. The medieval square bell tower with the original triple lancet windows stands high, at the bottom the medieval door (now walled up) that connected the church to the cloister and then the suggestive "forepart", on the western side. It was a covered porch (12th century), embellished with mullioned windows with small columns and sculpted capitals (now redone). It was then raised in the 14th century to cover the entire façade, partially visible today due to the collapse of the upper internal part due to careless restoration (some interspaces had been created above the aisles as dormitories, rooms, deposits, etc. Changes following the suppression monastic). You can get around the whole complex and are accompanied by useful information panels that indicate to the visitor which body of the building is in front of you, its original function and its architectural characteristics. In the church there are several didactic panels that explain the importance of the archaeological finds in the area, the significant Cluniac presence and the special protection of Emperor Lothair III, later confirmed by Pope Innocent II in 1141. In 1184 the protection of the Holy See was renewed by Pope Lucius III, who granted further benefits, increasing the power and influence of the monks. Prestige failed for a number of reasons: wars, looting, excessive burdens. The monastery became Commenda and in 1593 the church was transformed into a parish. In the courtyard is the nineteenth-century parish house. Through a door of this structure you enter a second church (today only a simple rectangular room) which overlooks the rural courtyard. It is believed that it was a worship area reserved for monks and that it was already present since the foundation of the complex. Mentioned in 1668 as the "Chapel of the Virgin" adjacent to the priory church of SS. Pietro e Paolo, it is found in 1770 simply as an "old church". This second church in Castelletto seems to repeat an architectural and liturgical conception directly derived from the mother house of Cluny. To conclude, it is a place to see and ... to review!
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Stefano Masnaghetti on Google

Eccezionale testimonianza di storia medievale, il Priorato Cluniacense dei Santi Pietro e Paolo venne fondato fra il 1087 ed il 1092, in seguito alla donazione di numerosi beni all'Abbazia di Cluny effettuata dal conte Guido di Pombia nel 1083. In origine monastero privato di tale famiglia, nel corso del XII Secolo crebbe d'importanza sino a diventare uno dei maggiori priorati dell'Italia settentrionale: il fatto di possedere una seconda chiesa ad uso esclusivo della comunità monastica testimonia il prestigio raggiunto. Nonostante sia stato oggetto di furti ed atti vandalici nel corso dei secoli, e abbia conosciuto il declino a partire dalla fine del medioevo, conserva ancora oggi notevoli gemme architettoniche di epoca romanico-gotica. Su tutte spicca il nartece: sorto originariamente come portico voltato alla fine del XII Secolo, tra XIV e XV Secolo venne sopraelevato fino a coprire interamente la facciata della chiesa; al suo primo piano fu pure costruito un ampio salone con soffitto ligneo. Oggi quest'ultimo è stato demolito, in modo da poter riesumare parte della facciata originaria.
Exceptional testimony of medieval history, the Cluniac Priory of Saints Peter and Paul was founded between 1087 and 1092, following the donation of numerous assets to the Abbey of Cluny by Count Guido di Pombia in 1083. Originally a private monastery of this family, during the twelfth century grew in importance until it became one of the major priories in northern Italy: the fact of owning a second church for the exclusive use of the monastic community testifies to the prestige achieved. Although it has been the subject of thefts and vandalism over the centuries, and has experienced decline since the end of the Middle Ages, it still retains significant architectural gems from the Romanesque-Gothic period. The narthex stands out above all: originally built as a vaulted portico at the end of the 12th century, between the 14th and 15th centuries it was raised to completely cover the facade of the church; a large hall with a wooden ceiling was also built on its first floor. Today the latter has been demolished, so that part of the original facade can be exhumed.

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