St. Nicholas Abbey Olivetana
4.6/5
★
based on 8 reviews
Contact St. Nicholas Abbey Olivetana
Address : | Via Brescia, 83, 25050 Saiano BS, Italy |
Phone : | 📞 +98 |
Postal code : | 47023 |
Website : | http://www.abbaziasannicola.it/ |
Categories : | |
City : | Saiano |
a
|
antonina villari on Google
★ ★ ★ ★ ★ All'esterno una gran delusione. Spoglia,tetra e priva di ogni indicazione. Al di fuori del portico nessuna denominazione dell'abbazia. Bisogna varcare la soglia del porticato,avvicinarsi al portone dove sono indicati gli orari. Siamo entrate in chiesa e nell'immediato siamo state invitate a uscire perché bisognava chiudere. Erano le 11.30 di venerdì 18 febbraio 2022
Outside a great disappointment. Stripped, dreary and devoid of any indication. Outside the portico there is no denomination of the abbey. You have to cross the threshold of the portico, approach the door where the times are indicated. We entered the church and immediately we were invited to leave because it had to close. It was 11.30 on Friday 18 February 2022
|
S
|
Sergio Gandellini on Google
★ ★ ★ ★ ★ Bellissima Abbazia in provincia di Brescia nella quale si respira ancora la vita conventuale dei tanti monaci che, a partire dal 1400, ne hanno fatto luogo di raccoglimento spirituale e di accoglienza verso bisognosi e pellegrini. Splendidi i tre chiostri. Assolutamente da visitare!
Beautiful Abbey in the province of Brescia where you can still breathe the conventual life of the many monks who, starting from 1400, have made it a place of spiritual meditation and hospitality for the needy and pilgrims. The three cloisters are splendid. A must visit!
|
G
|
Gianni Sanesi (Gianni) on Google
★ ★ ★ ★ ★ Struttura che vede ancora la presenza dei monaci. La visita è libera e sono visitabili solo alcuni luoghi, i 3 chiostri, alcune sale che si affacciano sul chiostro grande e la chiesa. Alcune sale e la chiesa presentano degli affreschi interessanti
Structure that still sees the presence of the monks. The visit is free and only some places can be visited, the 3 cloisters, some rooms overlooking the large cloister and the church. Some rooms and the church have interesting frescoes
|
M
|
Mauro Lanzini on Google
★ ★ ★ ★ ★ Bellissimo complesso monastico tutt'ora gestito dai frati olivetani, completamente restaurato dopo essere caduto in stato di abbandono. Notevoli gli affreschi della chiesa, molto suggestivi i tre chiostri, purtroppo senza decorazioni rimosse nel periodo dell'abbandono. Consigliate le visite guidate organizzate da varie associazioni per apprezzare meglio la storia del monastero e degli affreschi della chiesa
Beautiful monastic complex still managed by the Olivetan friars, completely restored after having fallen into a state of neglect. The frescoes in the church are noteworthy, while the three cloisters are very impressive, unfortunately without decorations removed during the period of abandonment. Guided tours organized by various associations are recommended to better appreciate the history of the monastery and the church's frescoes
|
B
|
Beatrice Sani on Google
★ ★ ★ ★ ★ Una bella scoperta! Anche se non era orario di visite siamo riusciti a vedere prima la chiesa seguendo la Santa messa e poi un monaco gentilissimo ci ha lasciato fare la visita da soli, io e mio marito, nei vari chiostri. Luogo interessante e suggestivo con una immensa pace!
A nice discovery! Even though it was not visiting hours we were able to see the church first following the Holy Mass and then a very kind monk let us visit the various cloisters alone, my husband and I. Interesting and evocative place with immense peace!
|
E
|
Egidio Rocca on Google
★ ★ ★ ★ ★ Visita per caso è stata una sorpresa
Molto bella basilica con affreschi di pregio struttura molto ampia e ottimamente restaurata da vedere se passi in zona
Visit by chance was a surprise
Very beautiful basilica with valuable frescoes very large and well restored structure to see if you pass in the area
|
C
|
Cristian on Google
★ ★ ★ ★ ★ L'abbazia olivetana di San Nicola a Rodengo-Saiano, in Franciacorta, è un complesso religioso di grande rilevanza spirituale e di notevole interesse storico-artistico.
La storiaModifica
L'abbazia fu fondata dai monaci cluniacensi - congregazione dell'Ordine di San Benedetto - verso la metà dell'XI secolo. Un documento del 1085 parla di un già esistente monastero; un altro documento del 1109 fa menzione della dedicazione a san Nicola, che rimarrà inalterata nel tempo[1].
La ubicazione del monastero fu posta su un quadrivio romano, che portava alla città e serviva da ostello per i pellegrini in viaggio per Roma. Il sito era già stato occupato in età romana ed altomedievale, come documentato da scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un muro romano e di una capanna longobarda.
Lo sviluppo del monastero - come quello di altri cenobi cluniacensi presenti in Franciacorta- avvenne inizialmente per impulso della importante badia di Pontida e di quella di San Paolo d'Argon. Il monastero di Rodengo affermò presto una propria autonomia, in connessione anche con lo sviluppo economico dovuto alle molteplici donazioni ed acquisti di proprietà terriere. Come per tutti gli altri monasteri benedettini la gestione di tali proprietà fece subito riferimento all'ausilio di fratelli conversi.
Già nella seconda metà del XIII secolo, tuttavia, lo sviluppo spirituale ed economico del monastero si era arrestato. Documenti relativi alle adunanze capitolari riferiscono di un numero di monaci e di conversi che non arrivava a dieci persone[2]. Alla fine del XIV secolo si arrivò alla installazione di un abate commendatario al posto di quello nominato dall'ordine cluniacense; ma tale evenienza non arrestò - anzi accelerò – la decadenza del monastero. Le autorità che avevano voce in capitolo (dal papato, alla diocesi di Brescia, alla Repubblica di Venezia che aveva inglobato i territori bresciani, alla municipalità di Rodengo) si trovarono spesso in disaccordo sulle scelte relative alla gestione del monastero.
Nel 1446, per volere di papa Eugenio IV, la primitiva abbazia fu affidata agli olivetani. Aspri contrasti segnarono la rinuncia ai propri privilegi da parte dell'ultimo abate commendatario, e solo nel 1450 il passaggio del monastero agli olivetani divenne definitivo[3].
Iniziò subito una forte ripresa delle fortune spirituali ed economiche del monastero. Fu consolidato l'impiego delle proprietà terriere ed altre vennero acquisite anche attraverso i lavori di bonifica dei terreni paludosi circostanti.
Fin dal 1450 si assunse la decisione di riedificare il complesso abbaziale, a cominciare dalla chiesa di San Nicola, interamente ricostruita nel luogo ove sorgeva la vecchia chiesa cluniacensa.
Il progetto di ampliamento delle strutture architettoniche riguardò presto anche la costruzione del chiostro occidentale e del chiostro grande, (rifatto poi nel 1560-70, con l'ampliamento dei piani superiori), e progressivamente interessò tutto il monastero. I priori olivetani si mostrarono subito consapevoli della importanza della azione intrapresa e furono attenti a valersi della collaborazione dei più importanti artisti bresciani.[4]
Il fervore di opere costruttive si protrasse per circa tre secoli dando luogo ad uno dei complessi abbaziali artisticamente più significativi dell'Italia settentrionale. Nel Cinquecento furono coinvolti pittori come il Romanino, il Moretto, Lattanzio Gambara e Grazio Cossali; in epoche successive troviamo troviamo impegnati i pittori Gian Giacomo Barbelli, Giovan Battista Sassi ed altri. Di grande pregio sono anche alcune opere lignee (come il coro a tarsie realizzato da Cristoforo Rocchi nel 1480), opere marmoree ed in ceramica (come le decorazioni del chiostro maggiore).
Nel 1797 il Governo Provvisorio di Brescia, in virtù delle leggi napoleoniche, decretò la soppressione del monastero e la sua assegnazione all'Ospedale femminile di Brescia.
Dopo un lungo periodo di decadenza, nel 1969 l'abbazia è tornata, per interessamento di papa Paolo VI ai monaci olivetani.
The Olivetan Abbey of San Nicola in Rodengo-Saiano, in Franciacorta, is a religious complex of great spiritual importance and of considerable historical-artistic interest.
The story
The abbey was founded by the Cluniac monks - congregation of the Order of St. Benedict - towards the middle of the 11th century. A document of 1085 speaks of an already existing monastery; another document of 1109 mentions the dedication to St. Nicholas, which will remain unchanged over time [1].
The location of the monastery was placed on a Roman crossroads, which led to the city and served as a hostel for pilgrims traveling to Rome. The site had already been occupied in the Roman and early Middle Ages, as documented by archaeological excavations have brought to light the remains of a Roman wall and a Longobard hut.
The development of the monastery - like that of other Cluniac monasteries in Franciacorta - initially took place under the impulse of the important abbey of Pontida and that of San Paolo d'Argon. The monastery of Rodengo soon affirmed its own autonomy, also in connection with the economic development due to the multiple donations and purchases of land properties. As for all the other Benedictine monasteries, the management of these properties immediately referred to the help of lay brothers.
Already in the second half of the 13th century, however, the spiritual and economic development of the monastery had stopped. Documents relating to chapter meetings refer to a number of monks and lay brothers that did not reach ten people [2]. At the end of the 14th century, a commendatory abbot was installed in place of the one appointed by the Cluniac order; but this eventuality did not stop - indeed accelerated - the decline of the monastery. The authorities who had a say (from the papacy, to the diocese of Brescia, to the Republic of Venice which had incorporated the Brescia territories, to the municipality of Rodengo) often found themselves in disagreement on the choices relating to the management of the monastery.
In 1446, at the behest of Pope Eugene IV, the primitive abbey was entrusted to the Olivetans. Sharp contrasts marked the renunciation of his privileges by the last commendatory abbot, and only in 1450 the passage of the monastery to the Olivetans became definitive [3].
Immediately began a strong recovery in the spiritual and economic fortunes of the monastery. The use of land properties was consolidated and others were also acquired through the reclamation of the surrounding marshy lands.
As early as 1450, the decision was taken to rebuild the abbey complex, starting with the church of San Nicola, entirely rebuilt in the place where the old Cluniac church stood.
The project for the expansion of the architectural structures soon also involved the construction of the western cloister and the large cloister, (later rebuilt in 1560-70, with the expansion of the upper floors), and progressively affected the entire monastery. The Olivetan priors immediately showed themselves aware of the importance of the action undertaken and were careful to avail themselves of the collaboration of the most important Brescian artists. [4]
The fervor of construction works lasted for about three centuries, giving rise to one of the most artistically significant abbey complexes in northern Italy. In the sixteenth century painters such as Romanino, Moretto, Lattanzio Gambara and Grazio Cossali were involved; in later periods we find the painters Gian Giacomo Barbelli, Giovan Battista Sassi and others engaged. Of great value are also some wooden works (such as the inlaid choir made by Cristoforo Rocchi in 1480), marble and ceramic works (such as the decorations of the main cloister).
In 1797 the Provisional Government of Brescia, by virtue of the Napoleonic laws, decreed the suppression of the monastery and its assignment to the women's hospital in Brescia.
After a long period of decline, the abbey returned in 1969, thanks to Pope Paul VI's interest in the Olivetan monks.
|
M
|
Marco Villa on Google
★ ★ ★ ★ ★ Abbastanza anonima da fuori ma si percepisce subito che si tratta di una struttura importante. Molte bello il gioco dei tre chiostri collegati uno all'altro. Imponente il refettorio. La parte più interessante della chiesa è sicuramente il coro, peccato che non lo si possa ammirare al meglio a causa della scarsa illuminazione. Di un certo interesse anche alcuni affreschi. Aiuterebbe meglio la comprensione di ciò che si sta visitando, la presenza di cartelli più esplicativi e completi di quelli attualmente presenti. Anche sul sito internet le informazioni reperibili sono scarne. Nel complesso però vale una visita.
Quite anonymous from the outside but it is immediately perceived that it is an important structure. The play of the three cloisters connected to each other is very nice. The refectory is imposing. The most interesting part of the church is certainly the choir, a pity that it cannot be admired at its best due to the poor lighting. Some frescoes are also of some interest. It would help better to understand what you are visiting, the presence of more explanatory and complete signs than those currently present. Even on the website, the information available is scarce. Overall though it is worth a visit.
|
Write some of your reviews for the company St. Nicholas Abbey Olivetana
Your reviews will be very helpful to other customers in finding and evaluating information
Nearby places in the field of Tourist attraction, Catholic church, Monastery,
Nearby places St. Nicholas Abbey Olivetana