Church of Saint George 'Maggiore'

4.6/5 based on 8 reviews

Contact Church of Saint George 'Maggiore'


Via Duomo, 237/A, 80138 Napoli NA, Italy
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Alberto Lillo on Google

Davvero una sorpresa e poi da vedere l'affresco di Aniello Falcone nascosto, e all'epoca censurato, dietro un'altra enorme tela
Really a surprise and then to see the fresco by Aniello Falcone hidden, and at the time censored, behind another huge canvas
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Claudio C. on Google

Una grande e bella chiesa, mi è sembrata trascurata, soprattutto nella parte del presbiterio...
A large and beautiful church, it seemed neglected, especially in the part of the presbytery ...
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Manuela Agnitelli on Google

Ho visitato la Chiesa con una visita guidata mi ha colpito tantissimo l'affresco di Aniello Falcone nascosto sotto il quadro dietro l'altare e l'ingresso con le colonne
I visited the Church with a guided tour, the fresco by Aniello Falcone hidden under the painting behind the altar and the entrance with the columns struck me a lot
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Stefano Manzo on Google

E' stata la prima parrocchia di Napoli, oggi è disposta in senso inverso rispetto alla chiesa primitiva, comunque conserva ancora l'abside paleocristiana (IV sec.) presso l'entrata. Notevoli sono le opere dietro l'abside attuale, fra le quali un affresco (della seconda metà del 1600) coperto da una tela più recente (1757) che è possibile vedere con la disponibilità di un addetto della chiesa (io l'ho potuta ammirare tramite un gentile volontario del Touring). Presso l ’altare si trova un Crocifisso ligneo del XII secolo. All'interno sono presenti altre tele e opere marmoree di pregio. Vale sicuramente la pena di visitare questa chiesa ricca di storia.
It was the first parish of Naples, today it is arranged in the opposite direction to the primitive church, however it still retains the paleochristian apse (4th century) near the entrance. Remarkable are the works behind the current apse, including a fresco (from the second half of 1600) covered by a more recent canvas (1757) which can be seen with the availability of a church employee (I was able to admire it through a kind volunteer from Touring). At the altar there is a wooden crucifix from the 12th century. Inside there are other valuable paintings and marble works. This historic church is definitely worth a visit.
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Daniele C. on Google

Da inserire sicuramente tra le attrazioni da vedere a Napoli. Sorpresa!, Entrando il sacrestano ci ha accolto gentilmente spiegandoci tutte le particolarità ed i segreti di questa antica chiesa. Scopriteli tutti!! Se volete e solo se volete potete lasciare qualche moneta nelle cassette delle offerte
Definitely to be included among the attractions to see in Naples. Surprise! Entering the sacristan kindly welcomed us explaining all the peculiarities and secrets of this ancient church. Discover them all !! If you want and only if you want you can leave some coins in the offer boxes
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Nevio Pizza on Google

è da annoverare tra i primissimi edifici cristiani costruiti in città, pare addirittura seconda solo alla Basilica di Santa Restituta voluta dall’imperatore Costantino e distante poche decine di metri. La chiesa fu realizzata grazie al fondamentale impulso del vescovo Severo, in carica dal 357 circa al 400, personaggio fondamentale nell’accompagnare Napoli dal paganesimo alla nuova religione grazie al suo grande carisma, riconosciuto anche dalle autorità imperiali: inizialmente detta per questo motivo “la Severiana”, fu per tutto il medioevo una delle 4 parrocchie di Napoli insieme alle costantiniane San Giovanni Maggiore, Santa Maria Maggiore, e quella dei SS. Apostoli mentre dal IX secolo fu intitolata a San Giorgio Maggiore, forse in accordo con il sentire del popolo che nei complessi secoli altomedievali, in continua guerra con i longobardi, si identificherà proprio nel cavaliere che combatte il drago. Severo troverà infine sepoltura proprio qui, dopo la traslazione dalle catacombe di San Gennaro ove inizialmente fu seppellito. Ciò che è profondamente mutato, nel corso dei secoli, è la chiesa stessa: sono almeno 4 le fasi che ne caratterizzano la più che millenaria storia. Detto degli esordi, bisogna arrivare al 1640 quando, a seguito di un incendio, si rese necessario un primo importante intervento di modifica strutturale per opera dell'onnipresente Cosimo Fanzago che ne invertì l’orientamento di 360°, da nord a sud; la rivolta di Masaniello prima, la peste del ’56, e ancora il grave sisma del 1688, incomprensioni fra chi dirigeva i lavori e i proprietari degli edifici adiacenti rallentarono e prolungarono i restauri a lungo; le innumerevoli vicissitudini, i continui rimaneggiamenti subiti, hanno portato però ad una importantissima scoperta archeologica quando, in concomitanza con gli interventi del Risanamento, verrà riscoperta l’abside paleocristiana dell’antichissimo luogo di culto che, solo per l’intervento di Giovan Battista de Rossi (quasi un nume tutelare per chi ama l’archeologia cristiana) si salvò da certa distruzione. Oltre l’evento, piuttosto raro di per sé, di un rinvenimento paleocristiano nel cuore del centro storico di Napoli, ciò che rende assolutamente straordinaria questa abside è il fatto che si tratti di una “abside aperta”: essa infatti è aperta da tre archi poggianti su colonne romane, risalenti al II secolo dopo Cristo (secondo alcuni provenienti da un tempio di Demetra su cui poggerebbe la chiesa), e doveva aprirsi su un ambiente retrostante la cui funzione non è chiara a causa della perdita sua e di parte dell’edificio paleocristiano. Ciò non permette di capire bene perché il Vescovo Severo scelse di costruire l’abside aperta in una basilica non cimiteriale (absidi simili si trovano nelle chiese cimiteriali perché attraversando l’abside si entrava nei luoghi di sepoltura: esempi simili si trovano a Roma ed una a Napoli, quella che apre verso le catacombe di San Gennaro, dalla basilica di San Gennaro Extramoenia): è infatti opportuno ricordare che, per legge, le sepolture dovessero essere realizzate fuori alla cinta muraria e qui siamo nel cuore dell’antica Neapolis. La pianta Baratta testimonia una situazione immediatamente precedente l’incendio del 1640 senza il quale, con ogni probabilità, avremmo avuto più possibilità di ammirare qualcosa di straordinariamente raro e, pare, senza precedenti. Dal satellite appare evidente, quasi superfluo, l’immane danno al patrimonio artistico, storico e della memoria della nostra città, in un luogo in cui si decise di piantare i semi della nuova religione che, qui più che altrove, assunse presto i connotati di apertura, accoglienza, cultura e capacità di mescolare tradizioni secolari, novità orientali e sempre con uno sguardo rivolto al futuro. Teniamolo bene in mente quando ci passiamo davanti distrattamente, presi dalla frenesia del posto fra scooter, bancarelle e quant’altro oggi affolla quel piccolo largo dove, potremmo dire, quasi tutto cominciò.
it is to be counted among the very first Christian buildings built in the city, it seems even second only to the Basilica of Santa Restituta commissioned by the Emperor Constantine and a few tens of meters away. The church was built thanks to the fundamental impulse of Bishop Severo, in office from about 357 to 400, a fundamental figure in accompanying Naples from paganism to the new religion thanks to his great charisma, also recognized by the imperial authorities: initially called for this reason "the Severiana ”, was one of the 4 parishes of Naples throughout the Middle Ages together with the Constantinian San Giovanni Maggiore, Santa Maria Maggiore, and that of SS. Apostoli while from the ninth century it was dedicated to San Giorgio Maggiore, perhaps in accordance with the feeling of the people who in the complex early medieval centuries, in continuous war with the Lombards, will identify themselves precisely in the knight fighting the dragon. Severus will finally find burial right here, after being transferred from the catacombs of San Gennaro where he was initially buried. What has profoundly changed over the centuries is the church itself: there are at least 4 phases that characterize its more than millennial history. Said of the beginnings, it is necessary to arrive at 1640 when, following a fire, a first major structural modification intervention was necessary thanks to the omnipresent Cosimo Fanzago who reversed its orientation by 360 °, from north to south; the first revolt of Masaniello, the plague of '56, and again the serious earthquake of 1688, misunderstandings between those who directed the works and the owners of the adjacent buildings slowed down and prolonged the restorations for a long time; the innumerable vicissitudes, the continuous alterations suffered, however, have led to a very important archaeological discovery when, in conjunction with the interventions of the Restoration, the paleochristian apse of the ancient place of worship will be rediscovered which, only thanks to the intervention of Giovan Battista de Rossi (almost a tutelary deity for those who love Christian archeology) was saved from certain destruction. Besides the rather rare event of an early Christian discovery in the heart of the historic center of Naples, what makes this apse absolutely extraordinary is the fact that it is an "open apse": it is in fact opened by three arches resting on Roman columns, dating back to the 2nd century AD (according to some coming from a temple of Demeter on which the church would rest), and had to open onto a rear environment whose function is not clear due to the loss of him and part of the early Christian building. This does not allow us to clearly understand why Bishop Severus chose to build the open apse in a non-cemetery basilica (similar apses are found in cemetery churches because crossing the apse one entered the burial places: similar examples are found in Rome and one in Naples, the one that opens towards the catacombs of San Gennaro, from the basilica of San Gennaro Extramoenia): it is indeed appropriate to remember that, by law, the burials had to be carried out outside the walls and here we are in the heart of ancient Neapolis. The Baratta plant testifies to a situation immediately preceding the fire of 1640 without which, in all likelihood, we would have had more chance to admire something extraordinarily rare and, it seems, unprecedented. From the satellite it appears evident, almost superfluous, the immense damage to the artistic, historical and memory heritage of our city, in a place where it was decided to plant the seeds of the new religion which, here more than elsewhere, soon took on the characteristics of openness, welcome, culture and the ability to mix secular traditions, oriental novelties and always with an eye to the future. Let's keep this in mind when we pass by absently, taken by the frenzy of the place among scooters, stalls and whatever else today crowds that small large square where, we could say, almost everything began.
A
Angela Abruzzese on Google

Very fantastic
D
David Shusterman on Google

Cool inside. Huge

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