Piazzetta Guadagnin

Si può accedere a questa Piazzetta da Via Matteotti o da Via Vittorelli. Questa piazzetta, nell'antichità, era un luogo d'incontro per i Bassanesi. Poi, per molto tempo, perse importanza. Finché dopo la II° Guerra Mondiale fu riabilitata per tener vivo il ricordo della lotta dei partigiani contro i fascisti. In particolare è stata intitolata al Partigiano Bassanese ALFEO GUADAGNIN, autista di piazza, socialista e fondatore della Brigata Matteotti. Spostatosi per ragioni di sicurezza nella zona di Valdagno, fu fucilato lì il 3 Luglio del 1944., assieme ad altri sei ragazzi, a causa di una rappresaglia tedesca per l'uccisione del tenente Fuhr, della Wehrmacht. Nessuno di loro aveva avuto alcuna responsabilità per la morte dell'ufficiale. Inizialmente gli arrestati furono 8. Vennero rinchiusi in fretta negli scantinati di una scuola elementare, perché doveva essere fatto il funerale solenne di Fuhr. Furono scavate 8 buche in cimitero. Interrogati in modo formale. Nessuno comunicò loro la condanna a morte. Nel campo di tiro a segno furono rizzati 3 pali (vennero fucilati a 3 per volta). Con la presenza di 3 testimoni. Vennero poi fatti salire su un camion, ma erano tranquilli pensando di essere portati in qualche prigione. Capirono la loro sorte quando videro tedeschi schierati ovunque davanti al poligono di tiro. Nel II° gruppo c'era anche Raffaele Preto, 24 anni, che si accorse, osservando la recinzione, che il reticolato a destra era interrotto e .....d'impeto si lanciò in quella direzione. Riuscì a fuggire in modo rocambolesco, prendendo del tutto alla sprovvista i tedeschi, che non riuscirono mai a prenderlo. RAFFAELE PRETO divenne il partigiano RIFLES. Poi vennero messi in casse rudimentali e buttati nelle buche preparate, 1 restò miracolosamente vuota. GUADAGNIN 45 anni e BAU' 36, furono gli ultimi ad essere fucilati insieme. Gli altri erano: Bietolin 44, Ceccon 32, Cenzi 46, Rilievo 26 e Zordan 37. Queste sono 7 uomini che hanno sacrificato la loro vita per la libertà dell'Italia. Dobbiamo "FARE MEMORIA" della Resistenza e dei suoi caduti. Ricordiamo anche che, a Bassano, le famiglie degli operai socialisti compresi quelli delle Smalterie Venete, che era la più importante delle fabbriche del luogo, già durante il ventennio fascista erano un punto di riferimento per quanti non volevano piegarsi al regime. Erano una minoranza a volte sparuta, ma combattiva, che seppe superare la paura. La Piazzetta ora è trascurata, ma sono certa che ritornerà a vivere come luogo d'incontro per i Bassanesi, ho sentito che la Pro Bassano si è già attivata in tal senso. Cosicché ritorneranno a vivere, nel ricordo di tante persone, anche tutti quelli che furono uccisi così barbaramente.

E' una piazzetta con due ingressi da via Matteotti e da via Vittorelli... Non si può dire che sia una bella questa piazzetta, diciamo che passarci attraverso per raggiungere l'altra parte comunque la storicità del luogo fa la sua parte. La parte più interessante è la scala chiusa presente all'interno.