Palazzo Coverelli

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Address :

Via dè Coverelli, 50125 Firenze FI, Italy

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City : Firenze

Via dè Coverelli, 50125 Firenze FI, Italy
A
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Costruito attorno alla metà del Quattrocento dalla famiglia Coverelli, l'edificio fu acquistato - forse già ai primi del Cinquecento - dai Capponi. Tra il 1563 e 1583 (come indicherebbero le ricerche di Brenda Preyer di cui riferisce Marco Calafati) sarebbe stato abitato da Bartolomeo Ammannati - in questo periodo peraltro impegnato nella costruzione del ponte a Santa Trinita - e da sua moglie Laura Battiferri. All'inizio del Seicento è documentato come passato ai Minucci, poi venduto nel 1644 ai Vettori, nel 1829 ai Martellini, quindi nel 1874 ai Modigliani e nel 1921 ai Barocchi. Restaurato con cura da questi ultimi, è stato nuovamente interessato da interventi di ripristino dopo il 1945, per risarcirlo dai danni subiti durante la seconda guerra mondiale. Il palazzo prospetta sul lungarno con un breve fronte a tre assi, contrassegnato da un bugnato al piano terreno e da un loggiato nella parte più alta. Sufficientemente corrente la facciata su via Santo Spirito, a cinque assi, con semplici finestre architravate. Il fronte più ampio si sviluppa su via de' Coverelli, dove è un modesto portone d'ingresso e altre due porte, al primo piano alcune rade finestre e, all'ultimo, oltre a semplici finestre rettangolari, una loggetta a due colonne attualmente chiusa a vetri. A rendere ancor meno visibile la fabbrica è la sua collocazione nello spazio urbano, che non rende possibile apprezzarla nel suo insieme. Il pregio e la fortuna critica del palazzo, per quanto riguarda i fronti, si incentra quindi essenzialmente sulla estesa e raffinata decorazione a graffito che si sviluppa lungo via de' Coverelli. Questa (recuperata nel 1935 sotto le tinteggiature sovrappostesi negli anni e ampiamente integrata) si presenta con un motivo a finto filaretto al piano terreno, mentre al primo piano determina una successione di archi (in parte a incorniciare le finestre) che poggiano sul ricorso sotto il quale è un fregio intervallato da palmette, cornucopie, tripodi e girali con putti. Un ulteriore fregio è immediatamente sotto al ricorso dell'ultimo piano, con putti alati che sostengono festoni, intervallati da bracieri accesi. Dal portone si accede a un cortile interno, decorato da graffiti analoghi. La composizione e i motivi decorativi collocano il lavoro attorno al 1480. Lo stesso a suo tempo è stato in modo convincente ricondotto da Anna Padoa Rizzo a Bernardo di Stefano Rosselli. Pur ampiamente integrati, i graffiti, grazie all'intervento di restauro promosso dai Barocchi e alle cure successive, è tra i meglio conservati della città
Built in the mid-fifteenth century by Coverelli family, the building was purchased - perhaps even the early sixteenth century - by Capponi. Between 1563 and 1583 (as the research of Brenda Preyer would indicate of which Marco Calafati refers) it would have been inhabited by Bartolomeo Ammannati - in this period also engaged in the construction of the bridge in Santa Trinita - and by his wife Laura Battiferri. At the beginning of the seventeenth century is documented as passed to Minucci, then sold in 1644 to carriers in 1829 to Martellini, then in 1874 to Modigliani and in 1921 the Baroque. Carefully restored by the latter, it was again affected by restoration work after 1945, to compensate him for the damage suffered during the Second World War. The building overlooks the Arno with a short three-axis front, marked by an ashlar on the ground floor and by a loggia in the highest part. The façade on Via Santo Spirito, five-axis, with simple architraved windows, is sufficiently current. The wider front spread over Via de 'Coverelli, where is a modest entrance gate and two other ports, on the first floor shaves some windows and, at the last, in addition to simple rectangular windows, a loggia in two columns currently closed in glass. To make it even less visible the factory is its location in the urban space, which does not make it possible to appreciate it as a whole. The value and critical fortune of the building, as far as the fronts are concerned, thus essentially focuses on the extensive and refined graffito decoration that develops along Via de 'Coverelli. This (recovered in 1935 under the superimposed paints over the years and widely integrated) shows a faux filaretto motif on the ground floor, while on the first floor it determines a succession of arches (partly to frame the windows) that rest on the appeal under the which it is a frieze punctuated by palmettes, cornucopias, tripods and spirals with putti. Another frieze is immediately below the use of the top floor, with winged putti holding festoons, interspersed with braziers on. From the door there is access to an internal courtyard, decorated with similar graffiti. The composition and the decorative motifs place the work around 1480. The same at the time was convincingly brought back from Anna Padoa Rizzo to Bernardo di Stefano Rosselli. Although largely integrated, graffiti, thanks to the restoration promoted by Baroque and subsequent treatment, is the best preserved of the city

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