Forra del Cunath

Chi risale la Val di Croda lungo il frammentato sentiero CAI 994, che s'intreccia col percorso cicloturistico della "Venezia delle Nevi", a circa metà del cammino s'imbatte in un paio di cartelli d'avviso affissi per ammonire del rischio di avventurarsi verso la Forra del Cunath, deviando dal sentiero. A guardarsi bene intorno si capisce, e casomai è utile specificarlo qui, che la deviazione dal sentiero conduce ad un luogo potenzialmente pericoloso perché l'acqua del torrente che scorre lungo la Val di Croda in questo tratto s'insinua in una spaccatura scolpita dall'erosione che segue angusti passaggi tra le rocce e precipita ripetute volte con fragorosi salti di diversi metri. Bisogna evitare di lasciarsi tentare dal prendere troppa confidenza col pendio sovrastante la forra, nel tentativo di guardare meglio cosa c'è oltre il ciglio dell'orrido. Tuttavia se ci si tiene a debita distanza dallo strapiombo, la deviazione di una cinquantina di metri che si diparte dal sentiero CAI 994 conduce ad una piccola conca del ghiaione a bassa pendenza dove si può ammirare una porzione del corso del torrente molto suggestiva e non pericolosa, con diversi piccoli salti scroscianti e qualche piccola pozza dal caratteristico colore verde degradante. Per consentire una più facile localizzazione dell'accesso alla Forra del Cunath, basta tener conto che si trova lungo il tratto del sentiero CAI 994 compreso tra i due tornanti consecutivi del percorso della "Venezia delle Nevi" che si affacciano sul tratto di gola più stretto e scosceso. Entrambi sono delimitati da robusti muretti di cemento armato che li rendono chiaramente individuabili.

19/03/22 L'accesso alla forra, provenendo dal sentiero principale che passa per la chiesetta di s. Tomè è drasticamente chiuso da un robusto cancello.

Percorrendo il sentiero CAI 994 che parte dal ristorante lo chalet della val di Croda, ci si imbatte in un cartello dove indica la forra del Cunath, una traccia si stacca dal sentiero e scende fino ad arrivare al torrente, dove tra cascatelle e pozze d'acqua smeraldine si fa strada scendendo tra la forra levigata. Un bel paesaggio nascosto tra i lunghi e svettanti faggi.

Percorso lungo una conca dove l'acqua si è fatta strada e nei momenti di piena I sassi con la forza dell'acqua hanno formato delle pozze perfettamente circolari e levigate chiamate "le pignate" . Attenzione al percorso quando si è nelle vicinanze, si presenta ripido con strapiombo, specialmente d'inverno dove il ghiaccio si nasconde sotto le foglie.