Church of Saint Domninus 'a Campi'
4.4/5
★
based on 8 reviews
Contact Church of Saint Domninus 'a Campi'
Address : | Via Trento, 191, 50013 San Donnino FI, Italy |
Phone : | 📞 +98999787 |
Postal code : | 40127 |
Categories : | |
City : | San Donnino |
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Roberto Chemeri on Google
★ ★ ★ ★ ★ Ottima accoglienza fraterna
Excellent fraternal welcome
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Cristian Meini on Google
★ ★ ★ ★ ★ Piccola meraviglia, molto suggestiva
Small wonder, very suggestive
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Simona Ranfagni on Google
★ ★ ★ ★ ★ Un Don veramente avanti!
A truly forward Don!
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Donatella Bartolozzi on Google
★ ★ ★ ★ ★ È la mia Parrocchia. È bella, semplice e accogliente
It is my parish. It is beautiful, simple and welcoming
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Stefano Dolfi on Google
★ ★ ★ ★ ★ il parroco cerca sempre di ascoltare chi ha bisogno ; l'omelia spiegata bene e semplicemente aiuta le persone ad avvicinarsi sinceramente a nostro signore Gesu'
the parish priest always tries to listen to those in need; the homily explained well and simply helps people to come closer to our Lord Jesus sincerely
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Stefano Morreale on Google
★ ★ ★ ★ ★ Il mitico don gilbert organizza ottimi pranzi e cene tipicamente pakistani.
The mythical don gilbert organizes excellent Pakistani lunches and dinners.
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Sergio Bertoni on Google
★ ★ ★ ★ ★ Oggi era assente don gilbert. Cki era il sacerdote che lo ha sostituito?
Don gilbert was absent today. Was Cki the priest who replaced him?
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Alessio Martellotti on Google
★ ★ ★ ★ ★ A San Donnino è intitolata la principale e più antica chiesa dell'omonimo borgo. Il culto del Santo non è stato particolarmente diffuso nella provincia di Firenze e in Toscana, essendo più che altro legato al territorio di Fidenza (PR) e in generale all'Italia settentrionale. Il santo martire era un soldato, vissuto al tempo di Diocleziano, che rinunciò ai suoi beni per diffondere la fede cristiana. Una miracolosa guarigione da lui operata su di una donna morsa da un cane rabbioso è all'origine della fama di taumaturgo per la malattia dell'idrofobia e per le malattie epidemiche. Si ricollega a questo miracolo il suo principale attributo iconografico: un cane rabbioso che viene raffigurato ai suoi piedi.
La chiesa di San Donnino si innalza su un ampio slargo in via Trento. La facciata è preceduta da un portico a tre arcate sorretto da colonne sormontate da essenziali capitelli modanati. Sotto le arcate si aprono i tre portali di ingresso all'edificio, mentre sul lato sinistro una quarta porticina introduce al vasto ambiente a navata unica dove ebbe sede la compagnia del Nome di Maria o di San Jacopo, ora trasformata in sala riunioni. Sul lato sinistro della chiesa si intravede una finestrella chiusa da grata che doveva corrispondere ad una porta di accesso alla compagnia di San Jacopo, poi parzialmente tamponata, mentre di fianco è visibile un basso fabbricato con un portale dall'arco ribassato che doveva forse essere un'antica stalla o un magazzino.
L'interno si presenta nella sobria semplicità della completa ristrutturazione nel 1938. Solo un crocifisso ligneo della fine del sedicesimo secolo di buona fattura, due grandi dipinti su tela fortemente danneggiati dall'ultima esondazione dell'Arno – il Martirio di San Donnino di Matteo Rosselli e la Natività di Cosimo Daddi – insieme alle elaborate mostre in pietra serena degli altari della prima metà del Settecento, illustrano con la loro presenza brani frammentari delle vicende storiche e artistiche della chiesa. Nella zona absidale, l'altare maggiore composto da varie qualità di marmi mostra i caratteri dell'Ottocento, mentre le tre gradevoli vetrate poste a chiudere tre occhi della tribuna risalgono egualmente alla fine degli anni trenta del Novecento; le iscrizioni presenti su di esse ricordano i nomi dei moderni committenti e benefattori: l'Azione Cattolica per la vetrata raffigurante il Cristo Benedicente, la famiglia Conti per quella con le figure di San Pietro, e Giuseppe Nucci per la vetrata di San Paolo. Anche nel rosone in facciata vi è una vetrata con la figura di San Donnino in vesti di soldato romano, così come le due lunette dipinte sulle porte laterali della navata, con San Francesco e Santa Teresa.
La chiesa è attualmente amministrata dal dinamico Don Gilberto, Parroco anche della vicina chiesa di Sant'Andrea, che ringrazio vivamente per la cortese disponibilità e per il materiale bibliografico fornito.
The main and oldest church of the homonymous village is named after San Donnino. The cult of the saint was not particularly widespread in the province of Florence and in Tuscany, being more than anything else linked to the territory of Fidenza (PR) and in general to northern Italy. The holy martyr was a soldier, who lived in the time of Diocletian, who renounced his possessions to spread the Christian faith. A miraculous recovery he operated on a woman bitten by a rabid dog is at the origin of his fame as a thaumaturge for the disease of hydrophobia and for epidemic diseases. His main iconographic attribute is linked to this miracle: a rabid dog that is depicted at his feet.
The church of San Donnino stands on a wide open space in via Trento. The façade is preceded by a three-arched portico supported by columns surmounted by essential molded capitals. Under the arches there are three entrance portals to the building, while on the left side a fourth door introduces the vast room with a single nave where the company of the Name of Mary or of San Jacopo was located, now transformed into a meeting room. On the left side of the church you can see a small window closed by a grate that must have corresponded to an access door to the company of San Jacopo, then partially closed, while on the side you can see a low building with a portal with a lowered arch that must perhaps have been a old barn or warehouse.
The interior is presented in the sober simplicity of the complete renovation in 1938. Only a well-made wooden crucifix from the end of the sixteenth century, two large canvas paintings heavily damaged by the latest flooding of the Arno - the Martirio di San Donnino by Matteo Rosselli and the Nativity by Cosimo Daddi - together with the elaborate exhibitions in pietra serena of the altars of the first half of the eighteenth century, illustrate with their presence fragmentary passages of the historical and artistic events of the church. In the apse area, the high altar made up of various qualities of marble shows the characters of the nineteenth century, while the three pleasant windows placed to close three eyes of the tribune also date back to the late thirties of the twentieth century; the inscriptions on them recall the names of the modern patrons and benefactors: the Catholic Action for the stained glass window depicting the Blessing Christ, the Conti family for the one with the figures of St. Peter, and Giuseppe Nucci for the stained glass window of St. Paul. Also in the rose window on the facade there is a stained glass window with the figure of San Donnino in the guise of a Roman soldier, as well as the two lunettes painted on the side doors of the nave, with San Francesco and Santa Teresa.
The church is currently administered by the dynamic Don Gilberto, also parish priest of the nearby church of Sant'Andrea, whom I warmly thank for his kind availability and for the bibliographic material provided.
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