Basilica di San Vito Martire

Visita sotto la chiesa. Una sorpresa

2.1.10 Basilica di San Vito Martire La Chiesa di San Vito è una delle Chiese più antiche di Vizzini e si trova vicino la Chiesa Madre. In un primo momento si chiamò Chiesa dello Spirito Santo. A conferma di ciò sopra il portale d’ingresso della basilica, sul cornicione si legge: “BASILICA S. VITI SUB TITOLO SPIRITU SANCTI” Costruita nel III secolo dopo Cristo, su un’ampia grotta catacomba in cui ai tempi della persecuzione degli antichi cristiani si svolgeva il culto, divenne chiesa dopo l'editto di Costantino (313 d.c.). E Di Marzio Ferro afferma: “Dopo il martirio di S. Vito venne costruito un altare e successivamente la Chiesa venne aggregata con la collaterale Chiesa delle Madonna dell’Itria, così fino al terremoto del 1693” . Dopo il terremoto del 1693, la Chiesa fu ricostruita all’inizio del 1700. L'attuale chiesa, in stile neoclassico, è edificata nel luogo dove si trovavano due chiese: S. Vito o Spirito Santo e Madonna dell'Itria, di cui ancora oggi si celebra il culto. L’esterno della Basilica si presenta imponente con pilastri incorniciati che sostengono la sezione poligonale. Sul portale a tutto sesto si nota che sporge una testa umana, che sostiene uno stemma gentilizio con al centro scolpita una colomba con le ali spiegate su due putti che sorreggono una corona, simbolo dello Spirito Santo. Sulla destra del prospetto principale si eleva la torre del campanile. L’interno della Chiesa è a tre navate e vi si trovano: •un altare di scuola Gaginesca, uno splendido crocefisso in legno scolpito e una piccola statua del 1400 in legno scolpito raffigurante S. Michele Arcangelo della omonima chiesa ormai semidistrutta; •un dipinto su tela ritraente la Madre Divina reggente il Bambino Gesù; •un’opera pittorica intitolata “La Quaresima”, gigantesca opera eseguita da Francesco Inquanti. Sempre all’interno della Chiesa si trova pure il fercolo (“vara”) di San Michele Arcangelo, proveniente dall’omonima chiesa, ormai in rovina. Di particolare interesse è la cupola del campanile impreziosita con arabeschi di chiaro stile Moresco. I capitelli Corinzi delle colonnine presentano foglie d’acanto nei più perfetti canoni rinascimentali. Le colonne poggiano sopra due grandiosi piedistalli dalle facciate a tamburo. Nella Basilica esiste ancora un importante reliquario dei Santi della prima era cristiana, concesso alla Chiesa dello Spirito Santo dal papa Clemente VIII il 15 gennaio del 1691. Nella Chiesa esiste, inoltre, una cripta, alla quale si accede tramite una botola giacente nella navata centrale. All’inizio dell'era cristiana le cripte venivano adoperate anche come chiesa ed erano utilizzate per la conservazione dei corpi dei Santi. In seguito vennero adoperate per la conservazione di persone decedute degli alti ranghi sociali. All’interno della cripta della Chiesa, che contiene 53 loculi, esiste un altare con una volta semisferica adagiata sul cornicione di sostegno. La chiesa era gestita coordinata dalla confraternita dello spirito santo. La sua origine è molto antica. Alla confraternita appartenevano persone di tutte le classi sociali: sacerdoti, professionisti, nobili, operai, agricoltori, pastori. A proposito di questa confraternita così scrive lo storiografo vizzinese Giovanni Catalano: “...L’eccezionale Reliquiario contenente numerose umane spoglie di Santi e di Martiri; la Cripta paleocristiana; la Cappella del Sacro Cuore; l’artistico Portale del Gagini, oggi rimontato su presbiterio a tergo dell’Altare Maggiore; il Matronèo; la vetrina contenente l’uniforme indossata dai Confrati dello Spirito Santo, sono la testimonianza di una realtà storica rilevante di un passato su cui il tempo, che tutto divora e distrugge, ha dimostrato generosità nel lasciare una visibile eredità di opere d’arte, vanti indiscussi della cittadinanza vizzinese e dei turisti che, con saggezza, ne apprezzano il contenuto” .