MEMENTO - Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma - Lapide
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★ ★ ★ ★ ★ La mattina del 21 ottobre 1981, alle 8.50, Francesco Straullu, 26 anni, capitano della Polizia di Stato, in forza alla DIGOS e Ciriaco Di Roma, 30 anni, Guardia Scelta della Polizia di Stato, sono uccisi da terroristi dei NAR, gruppo terroristico di estrema destra. I terroristi si sono appostati vicino al ponte che attraversa via Landrone, ad Accilia, vicino Roma. Hanno armi da guerra, fucili d’assalto e pallottole trancianti, capaci di sfondare la blindatura dell’auto. Normalmente Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma, utilizzano un’auto blindata. Ma quella mattina, Straullu e Di Roma non utilizzano la solita Alfetta Bianca, blindata, ma una normale Alfasud Rossa, senza blindatura.
Quando i terroristi aprono il fuoco, l’auto si distrugge sbriciolandola. La violenza dei colpi, deturpano i corpi ed i volti dei due poliziotti.
Secondo i terroristi il capitano Straullu sarebbe essere un torturatore di prigionieri. Un’accusa infondata.
L’omicidio di Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma è rivendicato da un volantino, dal messaggio farneticante:
«Mercoledì 21 ottobre alle 8.50 abbiamo giustiziato i mercenari torturatori della DIGOS Straullu e Di Roma. Ancora una volta la Giustizia Rivoluzionaria ha seguito il suo corso e ciò resti di monito per gli infami, gli aguzzini, i pennivendoli. Chi ancora avesse dei dubbi circa la determinazione e la capacità dei combattenti rivoluzionari ripercorra le tappe di questo ultimo anno e si accorgerà che il tempo delle chiacchiere è finito e la parola è alle armi [...]. Non abbiamo né poteri da inseguire né masse da educare; per noi quello che conta è rispettare la nostra etica per la quale i Nemici si uccidono e i traditori si annientano. La volontà di lotta ci sostiene di giorno in giorno, il desiderio di vendetta ci nutre. Non ci fermeremo! Non temiamo né di morire né di finire i nostri giorni in carcere; l'unico timore è quello di non riuscire a far pulizia di tutto e di tutti, ma statene certi, finché avremo fiato, non ci fermeremo [...]. Mercoledì, per ultimo, è toccato a Straullu. I suoi misfatti erano ben superiori al già grave fatto di appartenere alla cricca degli aguzzini di Stato [...] ben sappiamo in che condizioni taluni camerati sono usciti dal suo ufficio, dopo ore di sevizie. Ben sappiamo le pratiche laide che adottava nei confronti delle donne dei camerati in galera. Ben sappiamo come osava vantarsi di tutto ciò. Finché la mano della giustizia l'ha raggiunto ed annientato, come non tarderà a raggiungere ed annientare chiunque lo meriti»
On the morning of October 21, 1981, at 8.50 am, Francesco Straullu, 26 years old, captain of the State Police, under the DIGOS and Ciriaco Di Roma, 30 years old, Police of the State Police, are killed by terrorists of the NAR, terrorist group far right. The terrorists were stationed near the bridge that crosses via Landrone, to Accilia, near Rome. They have military weapons, assault rifles and cutting bullets, able to break through the armored car. Normally Francesco Straullu and Ciriaco Di Roma, use an armored car. But that morning, and Straullu Di Roma do not use the usual Alfetta White, armored, but a normal Red Alfasud without armor.
When terrorists opened fire, the car is destroyed crumbled. The force of the blows, disfigure the bodies and faces of the two policemen.
According terrorists Captain Straullu would be a torturer of prisoners. An unfounded accusation.
The murder of Francesco Straullu and Ciriaco di Roma is claimed by a leaflet, the incoherent message:
"Wednesday, October 21 at 8:50 we executed the mercenaries and torturers of Digos Straullu Di Roma. Once again, the Revolutionary Justice has run its course, and what remains of warning to the infamous, the torturers, the hacks. Those who still have doubts about the determination and the ability of revolutionary fighters to retrace the steps of this last year and will realize that the time for chatter is over and the word is on the ground [...]. We have neither powers to pursue nor masses to educate; for us what matters is to respect our ethics by which the enemies you kill and annihilate the traitors. The will to fight sustains us day by day, the desire for revenge nourishes us. We will not stop! We fear neither to die nor to end our days in prison; the only fear is that of not being able to clean everything and everyone, but make no mistake, as long as we have breath, we will not stop [...]. Last Wednesday it was Straullu's turn. His misdeeds were far superior to the already serious fact of belonging to the clique of the [...] state torturers, and we know in what conditions some comrades left his office after hours of torture. Well we know the ugly practices adopted against women comrades in jail. We know how to dare to boast of that. As long as the hand of justice has reached and destroyed, as will soon reach and annihilate anyone deserve "
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