Fondazione Policlinico Sant'Orsola ONLUS

Una delle cerniere del tessuto cittadino

Ottime persone attente ai bisogni!!

Ringrazio di cuore il Dottore Gabriele Bronzetti ed il suo staff , sono stati eneccepibili .Studio elettrofisiologico cardiaco eseguito a mia figlia 13 anni .

Luogo di idee e progetti concreti a beneficio dei pazienti

"Ieri" 07/12/2021, mi sono recato alla sede della fondazione (sant'orsola) dopo un periodo di degenza dove, per motivi di cure mi anno dovuto cambiare vari padiglioni, forse qualcuno pensera cosa centra con la fondazione sant'orsola; ebbene, centra, ho dovuto constatare di persona, l'impegno dei vari volontari che si prestano nelle necessita anche piu' semplici; ma, che per un degente sono importanti, (dico) grazie alla fondazione sant'orsola, per tutti gli impegni che insieme a tutti i volontari si sono dati per essere presenti alle piccole o grandi difficolta che il degente si trova a dover avere bisogno, senza nulla togliere allo staff (dottori, ed infermieri) dove anno dimostrato di essere presenti sempre alle varie necessita' del degente.(dico... Grazie fondazione SANT'ORSOLA. Un degente.

Ottima fondazione con la terza frequenza ci siamo trovati benissimo. Devo dire che avendo molti disagi di salute per i miei figli la fondazione ti aiuta al massimo anche a livello economico e un grande aiuto per me e per tutte le famiglie come me.

Ci accompagnano quotidianamente nella difficile battaglia contro una malattia che sta conducendo la mia compagna. Una miriade di attività che svolgono con abnegazione e disponibilità, la sanità bolognese è all avanguardia in Italia grazie anche alla impegno della fondazione Sant'Orsola.

Ho avuto il piacere di conoscere lo staff della ONLUS Fondazione Policlinico Sant'Orsola agli inizi di Ottobre, a causa di un brutto tumore che ha colpito una persona a me cara. L'esperienza iniziale è stata ottima, quella finale molto deludente. Ci tengo a raccontarla non per screditare l'associazione ma perchè possa servire a migliorare il servizio, di per sè già ottimo. La mia disavventura inizia ad Ottobre, cerco un alloggio per una signora rumena di circa 50 anni che non si può permettere nemmeno i voli Italia-Romania, figuriamoci una stanza. Fortunatamente trovo questa fantastica ONLUS che ci accoglie in meno di 1 settimana, promettendoci una camera per il massimo tempo consentito (dal 07/10 al 01/02/22, conservo ancora relativa mail) e tutto in maniera gratuita. Un sogno ad occhi aperti. Quando arrivo in struttura, il sogno diventa ancora più bello: un posto pulito, curato, rispettoso del paziente e della sua malattia. Non riuscivo a crederci. Staff sempre attento e disponibile, nessun problema con gli altri ospiti, camere che sembrano uscite da un hotel. La disavventura arriva durante le festività natalizie: la paziente deve fare ritorno in Romania per essere valutata da una commissione medica che le consentirà di avere la pensione di invalidità. Per uno scrupolo PERSONALE, nel rispetto del lavoro della ONLUS, comunico che la paziente mancherà da giorno X a giorno Y per la suddetta visita. Sfortunatamente (e anche in maniera alquanto deludente), non ci sarà più una camera disponibile per lei al suo ritorno previsto per Gennaio. Col senno di poi, non avrei mai fatto quella segnalazione e probabilmente la paziente avrebbe conservato la stanza. Nonostante l'accoglienza fosse prevista fino al 01 Febbraio, scopro CASUALMENTE (avevo chiamato per sincerarmi che fosse tutto pronto) che la camera sarebbe andata ad altri pazienti più bisognosi di lei visto che, secondo il responsabile e il medico che segue la paziente, la signora poteva avere il mio supporto (falso, abito in una casa condivisa con persone estranee al mio nucleo familiare) o il supporto della figlia (che vive in Romania). Le mie spiegazioni sono valse a poco: se c'è un paziente che ha più bisogno, bisogna prendere una scelta seppur dolorosa. D'accordissimo, trovo solamente strano che da quel giorno la signora riceva puntualmente rifiuti di accoglienza (ogni due settimane ha bisogno di 2 notti di alloggio per le analisi del sangue e l'infusione del farmaco immunoterapico). Sfortunate coincidenze? Voglio credere che lo siano, non voglio pensare che un unico episodio in cui c'è stato un fraintendimento (loro parlano rumeno, io italiano) tra loro e la ONLUS neghi ogni due settimane la possibilità di aiutare una paziente di 50 anni con K polmonare IV stadio.