European Institute of Oncology

Penso che in ogni ospedale e ancor di piu in uno di oncologia tutti abbiano diritto ad avere almeno un'accompagatore che sia di supporto al malato indipendentemente dal fatto se sia in possesso di green pass, permessi,richieste o altro .. so che eseguono direttive ma mi aspetterei un po di elasticità mentale,umanita e comprensione, in particolare da parte del personale che sta alle entrate a fare gli sceriffi ..la gente non va li per divertirsi ..saluti

Troppa disorganizzazione!! Paziente oncologico, venuto da lontano con prenotazione x consulto a pagamento e poi ...dopo oltre un'ora e mezza di attesa si viene a sapere che la prenotazione è sparita. Visita effettuata dopo peripezie varie. Bagno per accompagnatori esterno indecente. Non è serietà questa, è mancanza di rispetto

Non sono solita fare recensioni non positive ma spero che possa smuovere qualche animo o comunque dare agli utenti un aiuto. Dopo una visita salatissima per una consulenza , sicuramente dettagliata e svolta da un medico scrupoloso e preparato, attendiamo degli esiti per sapere se ci sono possibilità di terapia oppure non ci sono speranze. Risultato? Mi mandano gli esiti per e mail , indecifrabili per me che non sono un medico, senza neanche una riga di spiegazione. Tutto questo ovviamente perché non c’era più nulla da fare, purtroppo. A mia richiesta di delucidazioni il medico mi risponde che appunto non si può fare nulla. Credo che ci sia una grandissima mancanza di empatia e umanità cosa essenziale per definire un bravo medico da uno che non lo è.

Infermieri e staff sono molto validi, responsabili e si prendono cura del paziente. Da questo punto di vista, l’istituto è ottimo. Le mancanze però sono molte. Abbiamo passato mesi in cura allo Ieo, in periodo Novembre-Febbraio 2021/22. Il paziente era mia madre. Tra le tante pecche, la prima è la mancanza di informazioni sullo stato del paziente. Avevamo la possibilità di andare a far visita una volta al giorno per una/due ore, causa Covid. Ma spesso ci siamo ritrovati in situazioni di totale disinformazione e panico: abbiamo passato molte notti insonni a cercare di contattare il centralino dell’ospedale per saperne di più senza avere informazioni per motivi di privacy. Il risultato? Dopo un giorno e una notte insonne abbiamo saputo che era stata ricoverata in terapia intensiva, ed eravamo completamente all’oscuro di tutto. Altra pecca, la mancanza di sensibilità e professionalità da parte di alcuni medici. Abbiamo avuto a che fare con molti dottori, di cui alcuni gentili e disponibili, pronti a rispondere alle nostre email e richieste per aiutarci, altri invece completamente menefreghisti e incentrati solo sui soldi pagati con le visite private. L’episodio più recente riguarda un medico, pagato privatamente (e profumatamente), che dopo aver consegnato la sua prescrizione (senza avere però risultati) non ha risposto alle email per 3/4 giorni, mentre il paziente necessitava di risposte e cure ogni giorno di più. Dunque, dopo aver inviato circa 7/8 email, si è fatto vivo lamentandosi della quantità delle email e chiedendo ‘cortesemente’ di non mandarne più. Non credo sia questo l’atteggiamento rispettoso da mostrare nei confronti di un paziente, che prima di essere tale è una persona al pari del medico, e che PAGANDO chiede aiuto al fine di stare finalmente bene. A ció si aggiunge la mancanza di un pronto soccorso; altra pecca importante. Se il paziente non sta bene di notte, deve aspettare fino alla mattina dopo per l’arrivo dei medici, perché il medico notturno non è in grado di intervenire, e logicamente il potere degli infermieri è limitato. Comunque, questa è la mia esperienza. Sono sicura che al di la di tutto ció, ci sono moltissimi altri medici preparati e eccellenti nel loro mestiere. Aggiornamento: dopo aver fatto restare a digiuno mia madre per una sostituzione stent, la portano in sala operatoria imbottendola di farmaci e anestesie per poi rendersi conto, solo dopo, che mancava un tecnico fondamentale per l’intervento. Dunque, l’intervento non è stato svolto. Cari medici, i vostri pazienti sono persone che non hanno niente in meno a voi. Di conseguenza avete l’obbligo di trattarli dignitosamente e rispettosamente, al di la dei soldi che vi spettano. Ci vorrebbe un’analisi introspettiva a questo punto, l’Italia è proprio un paese allo sbando.

Andare a prendere un paziente dimesso dopo un intervento può essere un problema :questa è l'"uscita B". Nell'area al suo esterno si deve attendere che vengano "portati giù" i pazienti in dimissione dopo un intervento. Non c'è modo di parlare col personale di reparto, o per lo meno la guardiania non fornisce informazioni utili, quindi non puoi sapere se sanno che sei lì che attendi. Non è possibile accedere in auto fino lì, cosa che darebbe magari conforto a chi viene dimesso, forse c'è da evitare di andare a prendere qualcuno appena operato se piove o fa freddo. Grazie a dio son bravi come oncologhi, forse i migliori che esistano; ma l'impressione che la struttura amministrativa che manda avanti l'ospedale, oltre a non curarsi troppo dei pazienti già trattati, non coltivi nemmeno quelle competenze di base in comunicazione e organizzazione che sono comunque importanti.

Superpofessionali

Met Prof Umberto Veronessi at the Institute. Followed a workshop on latest techniques of breast surgery. An excellent centre for breast cancer updates.

They are interested more in money than healing people, terrible experience in the haematology department. They want to keep you in their hospital for the money, and they will not recommend to you another medical centre even if they are not able to give you the right treatment there. Zero stars.