Convent of Celestini

4.3/5 based on 8 reviews

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Address :

Via Umberto I, 73100 Lecce LE, Italy

Categories :
City : Lecce

Via Umberto I, 73100 Lecce LE, Italy
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Luca Liaci on Google

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Francesco Viti on Google

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Francois Pary on Google

Jolie cour intérieur du couvent, à voir
Pretty interior courtyard of the convent, to see
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Pau Leo on Google

Palazzo antico affascinante
Charming old palace
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cecilia catanzariti on Google

Bellissima struttura in pietra leccese. Una bella opera di barocco leccese
Beautiful structure in Lecce stone. A beautiful work of Lecce Baroque
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Alessio Brugnoli on Google

Il barocco leccese non si evidenzia solo nelle chiese, ma anche negli edifici profani: uno di questi è l'ex convento dei Celestini, l'ordine religioso fondato da papa Celestino V, quello del gran rifiuto. Nel 1353 il Conte Gualtiero VI, il duca d'Atene, colui che tentò diventare signore di Firenze, decise di fondare un loro convento dove è attualmente è il Castello: quando Carlo V decise di costruire la nuova fortezza, il convento dei celestini fu ovviamente abbattuto, per cui tali religiosi dovettero costruire un nuovo convento, nel 1539. Per cui, i lavoro del nuovo convento comiciarono nel 1549 sotto gli Abbaziali di Don Matteo Napolitano e il Don Girolamo La Sena e affidati a Gabriele Riccardi, lo stesso architetto di Santa Croce, che cominciò i lavori partendo dal cortile interno. Fu però realizzato tra il 1659 e il 1695 il lungo prospetto a bugne dell'edificio, con due ordini di finestre inquadrate da esuberanti cornici. Autore delle decorazioni è Giuseppe Zimbalo, di cui si riconoscono la personalissima maniera barocca e il motivo ricorrente della punta lanceolata, qui scolpito come una sorta di 'firma' non solo agli angoli e sui frontoni delle finestre ma anche nel fregio del cornicione marcapiano. Il portale d'ingresso , posto al centro, presenta una decorazione di putti e grappoli di frutta.. L'atrio del Convento è inquadrato da 24 archi su 44 colonne, alle quali nel restauro del 1811, furono addossati alcuni piedritti sui quali corre una balconata. Nei bizzarri capitelli di stile composito e nelle chiavi delle volte del portico quadrilatero sono scolpite lettere iniziali mai decifrate e vari stemmi familiari. Dopo la soppressione degli ordini, avvenuta nel 1807, il monastero divenne palazzo del Governo. Attualmente ospita gli uffici della Prefettura e della Provincia.
The Lecce Baroque is not only evident in the churches, but also in the profane buildings: one of these is the former Celestine convent, the religious order founded by Pope Celestine V, that of the great refusal. In 1353 the Count Gualtiero VI, the Duke of Athens, the one who tried to become lord of Florence, decided to found their convent where the Castle is currently: when Charles V decided to build the new fortress, the Celestine convent was obviously demolished, so these religious had to build a new convent in 1539. Therefore, the work of the new convent began in 1549 under the Abbey of Don Matteo Napolitano and Don Girolamo La Sena and entrusted to Gabriele Riccardi, the same architect from Santa Croce, who began the work starting from the internal courtyard. However, the long raised elevation of the building was built between 1659 and 1695, with two orders of windows framed by exuberant cornices. The author of the decorations is Giuseppe Zimbalo, whose very personal Baroque style and the recurring motif of the lanceolate tip can be recognized, here sculpted as a sort of 'signature' not only at the corners and on the pediments of the windows but also in the frieze of the string course cornice. The entrance portal, placed in the center, has a decoration of cherubs and bunches of fruit. The atrium of the Convent is framed by 24 arches on 44 columns, to which in the restoration of 1811, some piers were placed on which a balcony. In the bizarre capitals of composite style and in the keys of the vaults of the quadrilateral portico, initial letters never deciphered and various family coats of arms are carved. After the suppression of the orders, which took place in 1807, the monastery became a government palace. It currently houses the offices of the Prefecture and the Province.
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Renato Toss on Google

Bellissimo palazzo del seicento a completamento della chiesa di Santa Croce . In pietra leccese con un stupendo cortile. Da ammirare .
Beautiful seventeenth-century building to complete the church of Holy Cross . In Lecce stone with a beautiful courtyard. To admire.
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Roxy VR30 on Google

Opera architettonica di Giuseppe Zimbalo e di Giuseppe Cino di fine '600. La struttura, in pietra leccese, presenta un affaccio laterale alla basilica di Santa Croce ed è finemente decorata e spartita verticalmente da lesene. Un lungo architrave separa la facciata orizzontalmente, in una parte superiore, con 11 finestre e in una inferiore, con portale d'ingresso a tutto sesto, ornato con grappoli di frutta ed angioletti, che da ambo i lati consta di 5 finestre. Il prospetto, viene arricchito, oltre che dalle cornici ornamentali delle finestre e dagli stemmi araldici, anche dalle loggette laterali. L'atrio interno è completato da 24 archi e 44 colonne, più una balconata postuma sorretta da piedritti. Stemmi ed iniziali di famiglie influenti dell'epoca, sono scolpiti, sulle volte del portico a pianta quadrilatiforme e sui capitelli. Ad inizio '800 divenne palazzo del governo, oggi sede degli uffici della prefettura e della provincia.
Architectural work by Giuseppe Zimbalo and Giuseppe Cino from the end of the 17th century. The structure, in Lecce stone, has a side view of the Basilica of Santa Croce and is finely decorated and divided vertically by pilasters. A long architrave separates the facade horizontally, in an upper part, with 11 windows and in a lower part, with a rounded entrance portal, decorated with bunches of fruit and little angels, which on both sides consists of 5 windows. The façade is enriched not only by the ornamental frames of the windows and the heraldic coats of arms, but also by the side loggias. The internal atrium is completed by 24 arches and 44 columns, plus a posthumous balcony supported by piers. Coats of arms and initials of influential families of the time are carved on the vaults of the quadrilatiform portico and on the capitals. At the beginning of the 19th century it became a government palace, today the seat of the offices of the prefecture and the province.

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