Chiesa di Sant'Arduino - Via Monte Arduino
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Address : | sant', Via Monte Arduino, PU, Italy |
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★ ★ ★ ★ ★ Salendo lungo la strada che da Macerata Feltria conduce verso il monte Carpegna vi è un complesso di fabbricati quasi sospesi su di un dirupo: un campanile senza campane, una chiesa sconsacrata, pochi edifici rustici da alcuni anni completamente abbandonati.
E’ tutto quello che rimane dell’antico castello e della Chiesa parrocchiale di S. Arduino di Pietrarubbia.
La dedicazione della chiesa e la denominazione del castello, derivanti entrambe da S. Arduino da Rimini, vissuto fra la fine del 900 e i primi anni del 1000, possono costituire un riscontro significativo intorno alla nascita di questo aggregato medioevale.
Con ogni probabilità il castello di S. Arduino fu uno degli originari possedimenti dei Conti di Montefeltro, al pari del vicino nucleo fortificato di Pietrarubbia.
La comunità parrocchiale di Sant’Arduino restò autonoma dal medioevo fino ai giorni nostri.
Ciò che ha determinato una accelerazione nel processo di degradamento del contesto ambientale di S. Arduino è stato il mancato rinnovamento del parroco e l’abbandono delle case coloniche da parte delle famiglie di agricoltori che vi abitarono fino a pochi anni dopo (1963).
Da allora in poi questo complesso rurale è stato oggetto di incursioni diurne e notturne da parte di predatori di oggetti sacri e profani.
Le porte della chiesa e delle abitazioni sono state scardinate; l’intonaco dei muri scrostato, le pareti intaccate in più punti e coperte di scritte oscene e sacrileghe; il pavimento sondato in vari punti per accertare la possibile presenza di tombe da saccheggiare.
L’interno della chiesa è stato ridotto in uno stato di sfacelo; così appare nel corso dei sopralluoghi fatti nell’agosto 1974.
Durante quella ricognizione è stato ritrovato il pavimento sprofondato rivelando la presenza della sottostante cripta.
L’esistenza di questa cappella sotterranea era conosciuta anche in precedenza.
La chiesa poggia direttamente su una roccia di conglomerati in forte declivio verso nord-est.
L’abside, volta ad oriente, si presenta a parete liscia anziché circolare proprio per la mancanza di spazio e per la rilevante pendenza della rupe.
Nella parte inferiore del muro absidale si apre una monofora con arco a tutto sesto, che doveva rischiarare l’ambiente interno fin dalle prime luci dell’alba.
Questa parte inferiore della chiesa può essere riferita all’architettura romanica fiorente nel Montefeltro nella seconda metà del XII sec.
Altre due piccole finestrelle, strombate e con arco a tutto sesto, si trovano sul versante nord della chiesa.
Nel contesto della primitiva costruzione romanica l’altare doveva essere alquanto rialzato rispetto al pavimento della navata, lo conferma una finestrella d’epoca romanico-gotica, visibile all’esterno del lato sud.
Nel 1978 il padre Metodio Luchetti, Guardiano del convento di Ponte Capuccini e titolare di S.Arduino, per porre fine alle incursioni devastatrici nella chiesa abbandonata, decide di eseguire alcuni lavori di ripulitura della cripta, anche in considerazione che parte della copertura era crollata e che sussistevano pericoli per l’altra parte.
Durante i lavori sono venuti alla luce dei loculi a fornice ricavati nel vano della cripta sul lato della navata.
Sono stati trovati circa 65 scheletri ancora chiusi in sacchi di canapa e di lino, con vesti cinquecentesche.
Alcune parti della pelle erano ancora conservate a seguito di un non raro processo di mummificazione anaerobica.
Si trattava di persone laiche sepolte nella chiesa nell’anno 1587.
Nella parte vicina all’abside pochi decenni fa furono trovati altri scheletri disposti su scranni; dai paramenti che li avvolgevano si può pensare che fossero stati gli antichi Rettori della Parrocchia. Alla fine del XVI sec. la cripta fu ristrutturata.
In mezzo venne elevato un muro divisorio longitudinale nel senso dell’asse della chiesa con la funzione di sorreggere il peso dell’altare e la copertura orizzontale divisa, così, in due campate. L’asportazione di questa copertura e la rimozione dei loculi hanno rivelato ora questa cappella sotterranea in tutta la sua bellezza e armonia archite
Going up along the road that leads from Macerata Feltria towards Mount Carpegna there is a complex of buildings almost suspended on a cliff: a bell tower without bells, a deconsecrated church, a few rustic buildings that have been completely abandoned for some years.
It is all that remains of the ancient castle and the parish church of S. Arduino di Pietrarubbia.
The dedication of the church and the name of the castle, both deriving from S. Arduino da Rimini, who lived between the end of the twentieth century and the early years of the 1000, can constitute a significant confirmation of the birth of this medieval aggregate.
In all probability the castle of S. Arduino was one of the original possessions of the Counts of Montefeltro, like the nearby fortified nucleus of Pietrarubbia.
The parish community of Sant’Arduino remained autonomous from the Middle Ages to the present day.
What caused an acceleration in the process of degradation of the environmental context of S. Arduino was the failure to renovate the parish priest and the abandonment of the farmhouses by the farming families who lived there until a few years later (1963).
Since then this rural complex has been the subject of day and night raids by predators of sacred and profane objects.
The doors of the church and of the houses have been unhinged; the plaster of the walls peeling, the walls dented in several places and covered with obscene and sacrilegious writings; the floor probed at various points to ascertain the possible presence of graves to be looted.
The interior of the church was reduced to a state of disrepair; so it appears during the inspections made in August 1974.
During that reconnaissance the sunken floor was found revealing the presence of the underlying crypt.
The existence of this underground chapel was also known previously.
The church rests directly on a rock of conglomerates steeply sloping towards the north-east.
The apse, facing east, has a smooth wall rather than a circular one due to the lack of space and the significant slope of the cliff.
In the lower part of the apse wall there is a single lancet window with a round arch, which was supposed to illuminate the interior from the first light of dawn.
This lower part of the church can be referred to the flourishing Romanesque architecture in Montefeltro in the second half of the 12th century.
Two other small windows, splayed and with a round arch, are located on the north side of the church.
In the context of the primitive Romanesque construction, the altar must have been somewhat raised above the floor of the nave, this is confirmed by a Romanesque-Gothic window, visible outside the south side.
In 1978 the father Methodius Luchetti, Guardian of the convent of Ponte Capuccini and owner of S. Arduino, to put an end to the devastating raids in the abandoned church, decided to carry out some cleaning works of the crypt, also in consideration that part of the roof had collapsed and that there were dangers to the other side.
During the works, the fornix niches in the crypt on the side of the nave came to light.
About 65 skeletons were found still closed in hemp and linen sacks, with sixteenth-century garments.
Some parts of the skin were still preserved following a not uncommon anaerobic mummification process.
These were lay people buried in the church in the year 1587.
In the part near the apse a few decades ago other skeletons were found arranged on benches; from the vestments that wrapped them we can think that they were the ancient Rectors of the Parish. At the end of the sixteenth century. the crypt was renovated.
In the middle, a longitudinal dividing wall was raised in the direction of the axis of the church with the function of supporting the weight of the altar and the horizontal roof divided, thus, into two bays. The removal of this covering and the removal of the niches have now revealed this underground chapel in all its beauty and architectural harmony
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