Soprintendenza archivistica della Sicilia - Archivio di Stato di Palermo (MiC)

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Address :

Via Vittorio Emanuele, 31, 90133 Palermo PA, Italy

Phone : 📞 +997
Website : https://www.saassipa.beniculturali.it/
Categories :
City : Palermo

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Personale cortese
Courteous staff
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Ho trovato i lavoratori prepotenti e maleducati. Non facevano niente e non volevano rispondere a domande. Neanche un sorriso. Perche' siete cosi' antipatici?
I found the workers bullying and rude. They did nothing and did not want to answer questions. Not even a smile. Why are you so obnoxious?
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L’altra sede dell’Archivio di Stato di Palermo si trova nell’ex convento di Santa Maria degli Angeli detto della “Gancia”. Il convento appartenne ai Frati Minori Osservanti di S. Francesco, i quali nel 1426 avevano istituito un loro cenobio fuori le mura della città in contrada S. Maria di Gesù e volevano acquisire un luogo che offrisse ospitalità ai religiosi che si recavano in città. Nel corso del XV secolo essi intrapresero la costruzione di un grandioso convento sotto il titolo di S. Maria degli Angeli, che conservò l’originario appellativo di Gancia o Grangia Il termine “Grangia” sta a significare “poderi appartenenti ai monasteri… fu dato comunemente quel nome agli ospizi dipendenti da monasteri, conventi e abazie”. Il nucleo originario del convento risale all’ultimo ventennio del secolo XV. Il luogo in cui sorse è stato ritenuto da alcuni quello stesso in cui si elevava il famoso palazzo degli Emiri musulmani. Nei primi anni del secolo XVI venne edificata la Chiesa, splendida testimonianza dell’arte rinascimentale, ricca di opere d’arte, tra cui le tele di Vincenzo Romano e di Pietro Novelli, gli stucchi del Serpotta e le sculture del Gagini. Nel corso degli anni il convento si ampliò con la costruzione di un grande refettorio capace di oltre duecento frati. Nel 1609 fu inoltre arricchito di un “claustro… con giardino et altre delitie dentro”. All’ingresso l’ampio portale appare una rielaborazione tardo rinascimentale dello stile gotico-catalaneggiante tipicamente siciliano. Di gusto barocco è la vera da pozzo posta al centro dell’atrio, più recenti gli affreschi con l’immagine della Madonna e dei frati che ricoprono quel che resta dell’antico porticato. Si conserva nel cortile la campana che, secondo la tradizione, il 4 aprile 1860, con il suo suono  diede inzio alla rivolta capeggiata da Francesco Riso. L’ex refettorio dei frati venne affittato, nel 1615, all’Ordine dei Terziari, che successivamente lo abbellirono di stucchi ed affreschi e vi ricavarono una fossa per la sepoltura, ancora visibile. Gli affreschi rappresentano episodi del Vangelo e pure di ispirazione religiosa frammista a motivi floreali sono gli stucchi a tutto tondo che si riallacciano ad un gusto reso celebre dal Serpotta, attivo nella Chiesa della Gancia a partire dal 1680. Sin dal 1854 il governo borbonico stabilì di adibire a sede dell’Archivio il vasto edificio, infatti, nel 1859 vi furono trasferiti gli atti degli antichi notai nei locali già destinati ad Ospizio di beneficienza dal governo borbonico Il resto dell’edificio fu acquistato dallo Stato italiano e destinato ad Archivio di Stato.
The other seat of the State Archives of Palermo is located in the former convent of Santa Maria degli Angeli known as the "Gancia". The convent belonged to the Minor Observant Friars of S. Francesco, who in 1426 had established their monastery outside the city walls in the district of S. Maria di Gesù and wanted to acquire a place that would offer hospitality to the religious who went to the city. During the fifteenth century they undertook the construction of a grandiose convent under the title of S. Maria degli Angeli, which retained the original name of Gancia or Grangia The term "Grangia" means "farms belonging to monasteries ... that name was commonly given to hospices dependent on monasteries, convents and abbeys". The original nucleus of the convent dates back to the last twenty years of the 15th century. The place where it was built has been believed by some to be the same place where the famous palace of the Muslim Emirs stood. In the early sixteenth century the Church was built, a splendid testimony of Renaissance art, rich in works of art, including the paintings by Vincenzo Romano and Pietro Novelli, the stuccos by Serpotta and the sculptures by Gagini. Over the years the convent expanded with the construction of a large refectory capable of over two hundred friars. In 1609 it was also enriched with a "cloister ... with a garden and other delights inside". At the entrance, the large portal appears a late Renaissance reworking of the typically Sicilian Gothic-Catalan style. The well-head located in the center of the atrium is of Baroque style, more recent are the frescoes with the image of the Madonna and the monks that cover what remains of the ancient portico. The bell is kept in the courtyard which, according to tradition, on April 4th 1860, with its sound, started the revolt led by Francesco Riso. The former refectory of the friars was rented in 1615 to the Order of the Tertiaries, who subsequently embellished it with stuccoes and frescoes and created a burial pit, still visible. The frescoes represent episodes of the Gospel and also of religious inspiration mixed with floral motifs are the all-round stuccos that are linked to a taste made famous by Serpotta, active in the Church of the Gancia starting from 1680. Since 1854 the Bourbon government decided to use the vast building as the headquarters of the Archives, in fact, in 1859 the deeds of the ancient notaries were transferred to the premises already intended for charity hospice by the Bourbon government The rest of the building was purchased by the Italian State and destined for the State Archives.

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