Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia

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Soprintendenza Archeologia, Ferrara e Reggio Emilia, Via IV Novembre, 5, 40123 Bologna BO, Italy

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Website : http://www.sbapbo.beniculturali.it/
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City : Bologna

Soprintendenza Archeologia, Ferrara e Reggio Emilia, Via IV Novembre, 5, 40123 Bologna BO, Italy
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Antonio Bernardo on Google

Tutti i dipendenti sono molto preparati, competenti e disponibili a risolvere i problemi.
All employees are very knowledgeable, knowledgeable and available to solve problems.
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cesarina fini on Google

Il Palazzo necessita di cure e restauro. Sono passati 4 mesi nulla è stato fatto,chiedo ai Bolognesi di fare sentire la propria voce.
The Palace needs care and restoration. 4 months have passed, nothing has been done, I ask the Bolognese to make their voices heard.
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Beba Bo on Google

Castello di Panzano, nessuna possibilità di prenotazione, gestione pessima all' ingresso dove venivano fatte le registrazioni, ma entra chiunque si infili nel gruppo e chi è stato corretto nel presentarsi alla registrazione viene detto di presentarsi un'ora dopo e rifare la registrazione. Vergogna!
Castello di Panzano, no possibility of booking, bad management at the entrance where the recordings were made, but whoever enters the group enters and who was correct in presenting himself at the registration is told to show up an hour later and redo the registration. Shame!
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Stefano Sabattini on Google

Il palazzo che i Dall’Armi avevano costruito nel 1466 e rifatto nel 1613, in via delle Asse all’antico numero 1193 (ora via IV Novembre n. 5), era pervenuto ai Marescalchi alla morte dell’ultimo maschio della famiglia nel 1614, per il matrimonio di Eleonora Dall’Armi con il senatore Vincenzo Marescalchi. Il palazzo fu ricostruito nel suo lato orientale in seguito alla demolizione operata nel 1777 di alcuni stabili, venduti ai Caprara per l’apertura della piazzetta antistante il loro palazzo (ora tutta l’area è stata ridisegnata per l’apertura nel 1935 della piazza Roosvelt; Fanti, Le vie, II, p. 686). Ferdinando Marescalchi provvide poi ad una generale ristrutturazione del palazzo, dedicando particolare cura e spesa all’appartamento di rappresentanza al piano nobile, e chiamando Felice Giani a ridecorarne gli spazi. Lo stesso Ferdinando iniziò, a partire dal 1811, la creazione di un giardino, acquistando gli stabili confinanti sul lato occidentale del palazzo, in parte di proprietà della famiglia Sorra Munarini (il palazzo al vecchio numero 1194, ora 7), che si estendevano fino alla via allora detta Imperiale di San Prospero e intitolata poi a Cesare Battisti. Dopo la morte di Ferdinando, il giardino all’inglese fu completato dal figlio Carlo, che demolì gli stabili in angolo fra via delle Asse e via Imperiale (ma non il palazzo Sorra Munarini, adattato anzi al nuovo complesso), e innalzò un muro a protezione dagli sguardi indiscreti. Per il resto, Carlo non seppe interessarsi granché, se non all’aumento, almeno alla conservazione del patrimonio familiare, dando inizio anzi al processo di dispersione delle raccolte e dei beni paterni, che culminò all’inizio del Novecento con l’alienazione del palazzo di famiglia agli Orlandini. Variamente e malamente utilizzato, il palazzo subì anche, durante l’ultima Guerra, due bombardamenti, uno dei quali colpì la parte ex Sorra Munarini e un altro sfondò il salone di rappresentanza. Nel 1961, dopo che i nuovi proprietari (una società immobiliare) ne avevano chiesto l’abbattimento, fu acquisito dal Ministero del Tesoro, che ne avviò il restauro e lo destinò alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici dell’Emilia. La parte ex Sorra Munarini, dove nel 1874 nacque Guglielmo Marconi, era stata sopraelevata di due piani in stile neoclassico agli inizi del Novecento, ed usato come sede universitaria. La sorte peggiore toccò al giardino, in gran parte riedificato, con l’innalzamento di un terzo imponente caseggiato allineato agli storici Dall’Armi Marescalchi e Munarini Sorra . Storia e Memoria di Bologna , di Silvia Benati
The building that the Dall'Armi had built in 1466 and rebuilt in 1613, in via delle Asse to the ancient number 1193 (now via IV Novembre n. 5), had come to the Marescalchi on the death of the last male of the family in 1614, for the marriage of Eleonora Dall'Armi with Senator Vincenzo Marescalchi. The palace was rebuilt on its eastern side following the demolition of some buildings in 1777, sold to the Caprara family for the opening of the square in front of their building (now the whole area has been redesigned for the opening of the Roosevelt Square in 1935 ; Fanti, Le vie, II, p. 686). Ferdinando Marescalchi then provided for a general renovation of the building, dedicating particular care and expense to the representative apartment on the noble floor, and calling Felice Giani to redecorate the spaces. Ferdinand himself began, starting in 1811, the creation of a garden, purchasing the neighboring buildings on the western side of the building, partly owned by the Sorra Munarini family (the palace to the old number 1194, now 7), which extended up to to the street then known as the Imperial of San Prospero and then named after Cesare Battisti. After Ferdinand's death, the English garden was completed by his son Charles, who demolished the buildings on the corner of Via delle Asse and Via Imperiale (but not the Sorra Munarini palace, adapted to the new complex), and raised a wall to protection from prying eyes. For the rest, Carlo was not very interested, if not in the increase, at least in the conservation of the family patrimony, starting instead the process of dispersion of the collections and paternal assets, which culminated at the beginning of the twentieth century with the alienation of the building family to the Orlandini. Variously and badly used, the palace also suffered, during the last war, two bombings, one of which struck the former Sorra Munarini and another broke through the reception hall. In 1961, after the new owners (a real estate company) had asked for the demolition, it was acquired by the Treasury, which started the restoration and assigned it to the Superintendency for Environmental and Architectural Heritage of Emilia. The former part of Sorra Munarini, where Guglielmo Marconi was born in 1874, had been raised by two floors in neoclassical style at the beginning of the twentieth century, and used as a university. The worst fate fell to the garden, largely rebuilt, with the raising of a third imposing block of flats aligned with the historians Dall'Armi Marescalchi and Munarini Sorra. History and Memory of Bologna, by Silvia Benati

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