Museo Diocesano d'Arte Sacra
4.3/5
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based on 8 reviews
Contact Museo Diocesano d'Arte Sacra
Address : | Via Revedole, 1, 33170 Pordenone PN, Italy |
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City : | Pordenone |
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michele Badali on Google
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Angela Biscotti on Google
★ ★ ★ ★ ★ Niente di speciale.
Nothing special.
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Nata Li on Google
★ ★ ★ ★ ★ хорошенький маленький музейчик.
cute little museum.
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Andrea Romanet on Google
★ ★ ★ ★ ★ Costruito nel 1991 ed aperto ufficialmente al pubblico nel 1995, il Museo Diocesano di Arte Sacra ha sede a Pordenone presso il Centro Attività Pastorali, progettato dall’architetto Othmar Barth nel 1988. Organizzati con originalità e allo stesso tempo con rigore formale, si possono ammirare i vari nuclei riguardanti affreschi e sinopie, dipinti su tavola e tela, vetri, sculture lignee e in pietra, argenteria, disegni e stampe, paramenti liturgici.
La particolare natura del Museo ha indotto a seguire un duplice ordinamento; per materia (disposta cronologicamente) e per destinazione, facendo spazio alle testimonianze della pratica sacramentaria e della devozionalità. Nella composizione di quadreria, statuaria, suppellettile e arredo vario dal VII secolo all’età contemporanea, frutto di artisti di varia levatura (dagli scultori Alvise Casella, Giovanni Martini, Orazio Marinali, ai pittori Pomponio Amalteo, Francesco Guardi, Nicola Grassi, Gianfrancesco da Tolmezzo, Michelangelo Grigoletti ed altri ancora) si è cercato di privilegiare gli attestati di provenienza locale, ricorrendo alle aree geografiche contermini allo scopo di colmare eventuali lacune di carattere iconografico. Risultato di antichi depositi, di donazioni o di affidamento in custodia, il Museo propone le proprie collezioni allestite in modo chiaro ed elegante.
Le collezioni
L’ingresso offre una campionatura dei materiali in esposizione: vi fan spicco una Madonna con il Bambino in alabastro (inizi sec. XVI) che ripropone il simulacro della Madonna di Trapani e un Vesperbild di maestro friulano-veneto del sec. XV-XVI.
Nel vano rialzato o soppalco si dispongono sinopie ed affreschi provenienti da San Pietro di Cordenons (due teste di ascendenza romanica del 1260 ca.), Maniago, Maniagolibero, Pordenone-San Marco (frammenti del ciclo di Santa Dorotea, 1340 ca.), Castello di Aviano (affresco di Gianfrancesco da Tolmezzo, 1507 ca.) attestanti la ricchezza del partito decorativo degli edifici di culto e la statuaria rappresentata da più di una trentina di pezzi, frutto di maestranze friulane, venete, siciliane, tedesche, francesi.
Al piano inferiore è dislocata la pittura su tela e tavola che annovera testi di area veneta e friulana curata da maestri quali Giovanni Maria Calderari, Palma il Giovane, Antonio Carneo, Andrea Celesti, Gaspare Diziani, Pietro Longhi, Francesco Guardi; seguita dagli esempi della devozione popolare, dell'argenteria (di rilievo la splendida croce astile di Giacomo de Grandis, 1548), dei tessuti (di rilievo il sontuoso piviale di Bagnarola, metà del sec. XIX) e delle monete.
Nel vano sottostante si dispongono disegni e plastici di architettura non che alcuni sacri bronzi. A parte si conserva la collezione di disegni e stampe mentre per i paramenti è stato attrezzato un locale nel Seminario Vescovile unitamente ad un laboratorio di restauro del tessile.
La provenienza di buona parte del materiale è dalle parrocchie dove giaceva in abbandono; si aggiungono acquisti, donazioni e qualche deposito a lungo termine da parte di enti e di privati.
L'ottica delle raccolte è quella di documentare la pratica cultuale e la devozione delle comunità cristiane del territorio della diocesi di Concordia-Pordenone.
Conservare i documenti d'arte e di fede recuperandoli, quando possibile, dalla dispersione o surrogandoli con esemplari di diversa provenienza ai fini di un più completo quadro delle tipologie; farne intendere il significato, la pratica liturgica e le valenze d'arte; accoglierne le forme della modernità con ottica non ristretta al passato, ma anche non acriticamente rivolta al nuovo: tale la finalità perseguita dal Museo Diocesano.
Per visionare le schede storico-artistiche relative a gran parte delle opere esposte in Museo è possibile consultare il sito diocesano; quelle relative alle stampe e monete sono disponibili presso il catalogo Sirpac del Centro Regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali di Villa Manin di Passariano (Udine).
Built in 1991 and officially opened to the public in 1995, the Diocesan Museum of Sacred Art is based in Pordenone at the Pastoral Activity Center, designed by the architect Othmar Barth in 1988. Organized with originality and at the same time with formal rigor, they can be admired the various nuclei regarding frescoes and sinopias, paintings on panel and canvas, glass, wooden and stone sculptures, silverware, drawings and prints, liturgical vestments.
The particular nature of the Museum has led to follow a double order; by subject (arranged chronologically) and by destination, making room for testimonies of sacramental practice and devotionality. In the composition of paintings, statuary, furnishings and various furnishings from the seventh century to the contemporary age, the result of artists of various levels (from the sculptors Alvise Casella, Giovanni Martini, Orazio Marinali, to the painters Pomponio Amalteo, Francesco Guardi, Nicola Grassi, Gianfrancesco from Tolmezzo, Michelangelo Grigoletti and others) we have tried to privilege the certificates of local origin, resorting to the geographical areas bordering in order to fill any iconographic gaps. The result of ancient deposits, donations or custody in custody, the Museum offers its own collections set up in a clear and elegant way.
The collections
The entrance offers a sampling of the materials on display: a Madonna and Child in alabaster (beginning of the 16th century), which reproduces the simulacrum of the Madonna of Trapani and a Vesperbild of a Friulian-Venetian master of the century, stands out. XV-XVI.
In the raised room or loft there are sinopies and frescoes from San Pietro di Cordenons (two heads of Romanesque ancestry from around 1260), Maniago, Maniagolibero, Pordenone-San Marco (fragments of the cycle of Santa Dorotea, c. 1340), Castello of Aviano (fresco by Gianfrancesco da Tolmezzo, c. 1507) attesting to the richness of the decorative party of the buildings of worship and the statuary represented by more than thirty pieces, the result of Friulian, Venetian, Sicilian, German and French craftsmen.
On the lower floor there is a painting on canvas and table which includes texts from the Veneto and Friuli areas curated by masters such as Giovanni Maria Calderari, Palma il Giovane, Antonio Carneo, Andrea Celesti, Gaspare Diziani, Pietro Longhi, Francesco Guardi; followed by examples of popular devotion, silverware (noteworthy is the splendid processional cross of Giacomo de Grandis, 1548), fabrics (noteworthy is the sumptuous cope of Bagnarola, mid-19th century) and coins.
In the compartment below, there are drawings and architectural models, as well as some sacred bronzes. Apart from the collection of drawings and prints, a room was set up for the vestments in the Episcopal Seminary together with a textile restoration workshop.
The origin of much of the material is from the parishes where it lay abandoned; in addition, purchases, donations and some long-term deposits by institutions and individuals.
The point of view of the collections is to document the cultic practice and devotion of the Christian communities in the territory of the diocese of Concordia-Pordenone.
Keep the documents of art and faith by retrieving them, when possible, from dispersion or replacing them with specimens of different origin for the purpose of a more complete picture of the types; to understand its meaning, liturgical practice and the value of art; welcome the forms of modernity with a view that is not restricted to the past, but also not uncritically aimed at the new: such is the aim pursued by the Diocesan Museum.
To view the historical-artistic records relating to most of the works exhibited in the Museum it is possible to consult the diocesan site; those related to prints and coins are available in the Sirpac catalog of the Regional Cataloging and Restoration Center of the Cultural Heritage of Villa Manin in Passariano (Udine).
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Giacomo Facca on Google
★ ★ ★ ★ ★ Il museo è diviso in tre sezioni:scultura, pittura e oreficeria. Nell'edificio sono esposte opere di pregio (ad esempio la Croce astile di Castello d'Aviano). L'attuale espozione spesso risulta soffocante e di difficile fruizione. L'ingresso è gratuito.
The museum is divided into three sections: sculpture, painting and jewelery. Valuable works are exhibited in the building (for example the Processional Cross of Castello d'Aviano). The current exhibition is often suffocating and difficult to use. Admission is free.
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