Hotel Albergo Federico II Melfi - Hotel Albergo Federico II Melfi

3.2/5 based on 8 reviews

Contact Hotel Albergo Federico II Melfi

Address :

85025 Zona Industriale San Nicola PZ, Italy

Phone : 📞 +997787
Postal code : 85025
Website : http://www.hotelfederico.it/
Categories :

85025 Zona Industriale San Nicola PZ, Italy
L
Luca Zini on Google

Ottimo per chi lavora nel comprensorio FCA il personale è gentile e sempre disponibile a dieta passi da due trattorie
Excellent for those who work in the FCA area, the staff is polite and always available on a diet, steps from two restaurants
M
Maurizio Tellini on Google

Se siete a lavorare nella zona industriale è ottimo, prezzi ottimi e personale accogliente e cordiale
If you are working in the industrial area it is great, great prices and welcoming and friendly staff
D
Davide Benetti on Google

Sufficiente. Buona posizione se ci si trova nella zona per lavoro
Enough. Good location if you are in the area on business
F
Fabio Caratelli on Google

Bella struttura ma maltenuta con letti e biancheria vecchi
Nice structure but with little old beds and linen
M
Massimo Ottoni on Google

Posto pulito, molto gentili e disponibili. Unica pecca la locazione dell'albergo situato nella zona industriale, quindi non ci sono belle vedute.
Clean place, very kind and helpful. The only flaw is the location of the hotel located in the industrial area, so there are no beautiful views.
D
Domenico Barbieri on Google

Hotel molto vicino alla zona industriale San Nicola di Melfi. Quindi perfetto per soggiorni brevi di lavoro. Abbastanza pulito, letti comodi e grandi. Colazione non troppo abbondante ma più che sufficiente. Peccato per la mancanza di un ristorante all interno. Cmq consigliato.
Hotel very close to the San Nicola di Melfi industrial area. So perfect for short business stays. Fairly clean, comfortable and large beds. Breakfast not too abundant but more than enough. Too bad for the lack of a restaurant inside. Anyway recommended.
A
Aldo Villagrossi on Google

Comprendo benissimo le difficoltà che le strutture alberghiere stanno passando in questo sciagurato periodo, ma c'è un limite a tutto, e spero che la mia recensione sia presa come spunto di riflessione da parte della proprietà per rimettere in carreggiata una struttura che, purtroppo per molti, non ha alternative in quella zona. Cominciamo con i disagi "minori": l'albergo non ha un bar ne un ristorante interno, e per la colazione ci si deve recare al non vicinissimo bar della stazione di servizio, se si è dotati di un'automobile. Io ne ero sprovvisto, e me la dovevo fare a piedi. Tutta salute, direbbe qualcuno, ma non sempre c'è il sole e i due cani di taglia grossa che stazionano (minacciosi) a metà percorso non incoraggiano. Internamente c'è un distributore automatico di bevande che distribuisce, scelleratamente, anche lattine di birra. Questo particolare mi causerà un problema di non poco conto in seguito. La reception è attiva alcune ore al giorno, e dopo le otto di sera non c'è più nessuno fino alle 9 della mattina successiva, salvo un cartello che indica un numero di telefono da chiamare in caso di emergenza. La prima sera ho francamente rinunciato alla cena per via della non praticabilità della strada e per il problema cani. Il giorno seguente avevo un mezzo e ho patito meno il disagio, ma al mio rientro in albergo ho incontrato un gruppo di "coinquilini" nordici (mi hanno detto in seguito essere finlandesi) che, già a partire dal bar della stazione di servizio avevano apprezzato, per così dire, buona parte degli alcoolici disponibili, per poi assaltare il suddetto distributore automatico. A mezzanotte sembrava di essere nel mezzo della curva sud di una finale di Coppa. Inutile avanzare timide rimostranze: un tizio, che avrà avuto la mia età (non mentale per certo, ma fisica sui 55 anni) mi ha fatto capire che non era il caso di interromperli. Un altro era svenuto sul divano della hall. Altri due passavano di balcone in balcone scavalcando e lanciando, senza alcuna ragione apparente, fogli di carta igienica incendiati. Dopo un po' di tempo ho realizzato che se mi fossi addormentato con quella situazione in corso e, putacaso, avesse preso fuoco l'albergo, non essendoci nessuno dei responsabili presenti avrei fatto la fine di un arrosto. Ho deciso di lasciare la struttura perché il caos creato dai finnici di cui sopra peggiorava sempre più e sinceramente non mi sentivo al sicuro. Ho lasciato un biglietto sulla scrivania della hall con le mie rimostranze e il mio telefono. Verso le nove mi ha chiamato uno dei receptionist, gentilissimo, che mi confermava che la cafoneria finnica era stata notata anche dai pochi altri ospiti e che avrebbero provveduto a richiamare i vichinghi (senza offesa per gli amici finnici educati, sia chiaro, che sono tanti), e che avrei dovuto chiamare il guardiano notturno, il quale telefono è scritto davanti alla reception. Purtroppo non lo avevo visto, e ho dormito in auto. Mai più.
I understand very well the difficulties that hotels are going through in this unfortunate period, but there is a limit to everything, and I hope that my review will be taken as food for thought by the property to put back on track a structure which, unfortunately for many, has no alternative in that area. Let's start with the "minor" inconveniences: the hotel does not have a bar or an internal restaurant, and for breakfast you have to go to the nearby petrol station bar, if you have a car. I didn't have one, and I had to do it on foot. All health, some would say, but the sun is not there all the time and the two large dogs that stand (threatening) halfway do not encourage. Inside there is a vending machine for drinks that distributes cans of beer. This detail will cause me a major problem later on. The reception is open a few hours a day, and after eight in the evening there is no one left until 9 the next morning, except for a sign indicating a telephone number to call in case of emergency. The first evening I frankly gave up dinner due to the impracticability of the road and the dog problem. The following day I had a vehicle and I suffered less discomfort, but on my return to the hotel I met a group of Nordic "roommates" (they later told me they were Finnish) who, starting from the gas station bar they had appreciated , so to speak, a good part of the alcohol available, to then attack the aforementioned vending machine. At midnight it was like being in the middle of the south curve of a cup final. It is useless to make timid complaints: a guy, who must have been my age (not mental for sure, but physical about 55) made me understand that it was not the case to interrupt them. Another had passed out on the lobby sofa. Two others passed from balcony to balcony, climbing over and throwing, for no apparent reason, sheets of burning toilet paper. After some time I realized that if I had fallen asleep with that situation in progress and, maybe, the hotel had caught fire, since there were none of the managers present I would have ended up like a roast. I decided to leave the facility because the chaos created by the aforementioned Finns got worse and worse and I honestly didn't feel safe. I left a note on the lobby desk with my grievances and my phone. Around nine o'clock one of the receptionists called me, very kind, who confirmed that the Finnish boorishness had also been noticed by the few other guests and that they would call back the Vikings (no offense to polite Finnish friends, it is clear that there are many ), and that I should have called the night watchman, whose phone is written in front of the reception. Unfortunately I had not seen it, and I slept in the car. Never again.
C
Christian Ragnar on Google

Has seen its better day's.

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