Eremo Di San Girolamo
4.3/5
★
based on 8 reviews
Contact Eremo Di San Girolamo
Address : | 06027 Scheggia E Pascelupo PG, Italy |
Postal code : | 06027 |
Categories : |
Church
,
|
City : | Scheggia E Pascelupo |
D
|
David Tommasi on Google
★ ★ ★ ★ ★ Non abbiamo visitato l'eremo al suo interno, per arrivare c'è da fare una bella camminata in salita, arrivati all'eremo ci siamo riposati in uno scenario di pura tranquillità
We did not visit the hermitage inside, to get there you have to do a nice uphill walk, arrived at the hermitage we rested in a scenario of pure tranquility
|
G
|
Giannetto Guerrini on Google
★ ★ ★ ★ ★ Bellissimo sito inserito lungo un sentiero che sale al MONTE CUCCO
Beautiful site inserted along a path that climbs to MONTE CUCCO
|
w
|
willem van Dalsen on Google
★ ★ ★ ★ ★ Zeker de moeite waard om te bezoeken. Korte rit vanaf Scheggia. 20 minuten wandelen op zeer steile paden. Even klimmen om de mooiste plekjes te vinden. Geschikt voor het hele gezin. Water is heel koud
Definitely worth a visit. Short drive from Scheggia. 20 minutes walk on very steep trails. Just climb to find the most beautiful places. Suitable for the whole family. Water is very cold
|
C
|
Carlo Cimarelli on Google
★ ★ ★ ★ ★ Bello il sentiero e i luoghi, eremo non visitabile però... A valle bello il paesino di Perticano e il suo laghetto
The path and the places are beautiful, but the hermitage cannot be visited ... In the valley, the village of Perticano and its small lake are beautiful
|
g
|
giammarco genovesi on Google
★ ★ ★ ★ ★ Luogo bellissimo ..peccato non si possa visitare
Beautiful place .. pity you can not visit
|
P
|
Paolo Bonci on Google
★ ★ ★ ★ ★ E un luogo incantato posto in cima ad una roccia. Ideale sia per chi vuole avere qualche minuto di meditazione e preghiera sia per chi vuole fare una passeggiata tra la natura. Per raggiungerlo a piedi si impiegano circa 50 minuti mantenendo un passo accessibile a tutti
Credo che ultimamente non sia abitato da frati e questo lo rende inaccessibile all interno ed è un vero peccato perché io l ho visto in passato ed è splendido.....
It is an enchanted place placed on top of a rock. Ideal for those who want to have a few minutes of meditation and prayer and for those who want to take a walk in nature. To reach it on foot, it takes about 50 minutes to maintain a pass accessible to all
I think that ultimately is not inhabited by monks, and this makes it inaccessible inside and it's a shame because I've seen in the past and it is wonderful .....
|
A
|
Anna on Google
★ ★ ★ ★ ★ Una camminata di un'ora in salita (con tanto di indicazioni lungo il percorso) per arrivare ad un CANCELLO CHIUSO. Abbiamo provato a suonare ma nessuno ci ha risposto pur avendo sentito le campane che indicavano che ci fosse qualcuno all'interno; l'eremo è inaccessibile e dall'estero non si riesce nemmeno a vedere la cascata. Una volta arrivati ci aspettava solo un cartello con scritto: " Vietate le visite turistiche e di preghiera".
Viaggio inutile.
An hour's walk uphill (with lots of indications along the way) to arrive at a CLOSED GATE. We tried to ring but no one answered us despite having heard the bells that indicated that there was someone inside; the hermitage is inaccessible and from abroad it is not even possible to see the waterfall. Once we arrived, only a sign was waiting for us with the words: "No tourist and prayer visits".
Useless trip.
|
E
|
Edmund Mart on Google
★ ★ ★ ★ ★ Sorge nella parte orientale del massiccio del Monte Cucco, dietro il Monte Le Gronde, a più di 600 m. s.l.m. La costruzione è arroccata alla base di un anfiteatro di roccia calcarea, con parete di oltre cento metri e grotte sulla parte scoscesa, un complesso di celle medievali inserite nella roccia e circondate da boschi di faggio e castagno che lo rendono molto suggestivo.
La costruzione romanica è costituita da tre corpi di fabbrica principali, da una serie di piccole strutture secondarie, oltre alle originarie grotte dei monaci, e ad una cella di preghiera isolata, parzialmente scavata nella roccia.
Il primo abitatore, storicamente accertato dell’Eremo di Monte Cucco è il Beato Tomasso da Costacciaro, che vi dimorò per quasi 65 anni, e vi è morì nel 1337. Venne costituito in Eremo nel 1520 dal veneziano Beato Paolo Giustiniani con il permesso di Leone X. Il Beato fu il primo della compagnia di San Romualdo che più tardi verrà chiamata Congregazione degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona. Da questa data, fino ai primi anni del sec XIX, l’eremo fu centro culturale di rilievo, successivamente iniziò lentamente decadere.
Nel 1583 gli eremiti stavano abbandonando il posto, infatti
c’erano due grossi pericoli : i massi cadenti dall’alto, minacciavano di travolgere l’eremo e i ladri dalle grotte vicine, facevano scorrerie e ruberie.
Infastiditi e intimoriti si rivolsero al Papa Sisto V per avere il permesso di andare in luoghi più accessibili ma lo stesso rispose con questa frase:”Restate!, rispose il Papa, dai massi vi libererà Dio, dai ladri vi libererò io“.
Obbedirono e così avvenne.
Nessuna disgrazia dai massi, anche se uno cadde, ma si fermo innocuo dinanzi alla porta della chiesa interna, e nessun disturbo dai ladri, che furono scacciati per sempre.
Successivamente subì la soppressione e demaniazione, ma tenacemente gli eremiti resistettero.
L’ultimo eremita di quell’epoca fu Don Mariano Kizek, nato in Slesia nel 1888, morì a Frascati nel 1974 dopodichè fu chiuso e cadde in completa rovina.
Iniziò lo sfascio e la desolazione, ciò che ancora era utile fu asportato, i tetti rimasero senza coppi e senza travi, il portale settecentesco della chiesa interna fu portato via, perfino le pietre squadrate delle finestre furono rubate.
Piogge nevi e tramontane fecero il resto, piante e rovi infestarono il luogo da renderlo impervio.
Tuttavia durante la guerra 1939 – 1944 il povero eremo fu ancora cercato dal popolo di Pascelupo e Perticano come rifugio contro i colpi di artiglieria e dell’aviazione.
Una cinquantina di persone venute anche da Fabriano, stettero per oltre mezzo mese, alloggiate quassù cercano rifugio nella sacrestia della chiesa che era rimasta intatta e nelle grotte della montagna.
Passata la furia della guerra, il cammino di distruzione si accelerò, e l’eremo divenne un cumulo pauroso di macerie, fino al 1981 quando vennero iniziati i restauri.
It rises in the eastern part of the Monte Cucco massif, behind Monte Le Gronde, at more than 600 m. s.l.m. The building is perched at the base of a limestone amphitheater, with a wall of over one hundred meters and caves on the steep part, a complex of medieval cells inserted into the rock and surrounded by beech and chestnut woods that make it very suggestive.
The Romanesque construction consists of three main buildings, a series of small secondary structures, in addition to the original caves of the monks, and an isolated prayer cell, partially excavated in the rock.
The first inhabitant, historically ascertained of the Hermitage of Monte Cucco is the Blessed Tomasso da Costacciaro, who lived there for almost 65 years, and died there in 1337. It was established in the Hermitage in 1520 by the Venetian Blessed Paolo Giustiniani with the permission of Leo X. The Blessed was the first of the company of San Romualdo which was later called the Congregation of the Camaldolese Hermits of Monte Corona. From this date, until the early nineteenth century, the hermitage was an important cultural center, then slowly began to decline.
In 1583 the hermits were leaving the place, in fact
There were two major dangers: the rocks falling from above threatened to overwhelm the hermitage and the thieves from the nearby caves made raids and robberies.
Annoyed and frightened they turned to Pope Sixtus V for permission to go to more accessible places but he replied with this phrase: "Stay !, replied the Pope, God will free you from the rocks, I will free you from thieves".
They obeyed and so it was.
No misfortune from the boulders, even if one fell, but stopped harmlessly in front of the door of the internal church, and no disturbance from the thieves, who were chased away forever.
Subsequently it suffered the suppression and demaniazione, but tenaciously the hermits resisted.
The last hermit of that time was Don Mariano Kizek, born in Silesia in 1888, died in Frascati in 1974 after which it was closed and fell into complete ruin.
The collapse and desolation began, what was still useful was removed, the roofs were left without tiles and without beams, the eighteenth-century portal of the internal church was taken away, even the square stones of the windows were stolen.
Rain, snow and north wind did the rest, plants and brambles infested the place to make it impervious.
However, during the 1939-1944 war, the poor hermitage was still sought by the people of Pascelupo and Perticano as a refuge against artillery and air force strikes.
About fifty people who also came from Fabriano stayed for over half a month, lodged up here seeking refuge in the sacristy of the church that had remained intact and in the caves of the mountain.
After the fury of the war, the path of destruction accelerated, and the hermitage became a frightening heap of rubble, until 1981 when the restorations were begun.
|
Write some of your reviews for the company Eremo Di San Girolamo
Your reviews will be very helpful to other customers in finding and evaluating information
Nearby places in the field of Church,
Nearby places Eremo Di San Girolamo