Chiesa Madre Maria SS. Assunta

4.8/5 based on 8 reviews

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Piazza Convento, 1, 98075 San Fratello ME, Italy

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Postal code : 98075
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City : San Fratello

Piazza Convento, 1, 98075 San Fratello ME, Italy
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Caleo Sgró on Google

Mi trovo in mezzo alla natura.
I am in the midst of nature.
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Patty DMR on Google

Sembra di tornare indietro nel tempo
It seems to go back in time
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Stefano Artuso on Google

Chiesa piccola ed accogliente. Bello il chiostro del convento. Peccato per gli affreschi poco visibili.
Small and welcoming church. The cloister of the convent is beautiful. Too bad for the little visible frescoes.
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Antonio Fabio on Google

In Via Convento 1 a San Fratello c'é la chiesa ex convento francescano che oggi é la Chiesa Madre Maria S. S. Assunta. In occasione dell'inverno e della neve ricorda paesaggi umbri. Infatti il prospetto é in gran parte nudo, come tradizione delle chiese francescane, presenta anche all'interno un bellissimo chiostro. L'altare tabernacolo ha un certo valore artistico e sono presenti degli affreschi. Vi é anche una biblioteca annessa del 1500.
In Via Convento 1 in San Fratello there is the former Franciscan convent church which today is the Mother Church of Maria S. S. Assunta. On the occasion of winter and snow it recalls Umbrian landscapes. In fact, the façade is largely bare, as is the tradition of the Franciscan churches, it also has a beautiful cloister inside. The tabernacle altar has a certain artistic value and there are frescoes. There is also an annexed library from the 1500s.
C
Cinzia Baldini on Google

Per risalire alle origini di questa cittadina bisogna riportare notevolmente indietro le lancette dell’orologio del tempo. Alcuni studiosi, sull’omonimo monte situato a circa un chilometro dall’attuale centro abitato presumono di aver individuato l’antica acropoli dell’insediamento greco che costituiva la città di Apollonia da cui San Fratello sembrerebbe discendere. La denominazione odierna gli deriverebbe dal nome di uno dei tre santi fratelli Alfio, Filadelfo (alterato in Filadelfio) e Cirino martirizzati sotto il dominio dell’imperatore Valeriano nel 312 d.c. L’etimologia greca del nome Filadelfo infatti è “colui che ama il fratello” per cui l’evoluzione da San Filadelfo a San Fratello sarebbe stata quasi naturale. Dopo l’anno mille le truppe di Ruggero I re dei Normanni e della sua terza moglie, Adelasia di Monferrato, giunsero per la conquista della Sicilia, sui Nebrodi. Al loro seguito c’era una comunità di Longobardi che decise di stabilirsi proprio in quel luogo. La convivenza pacifica con i locali di etnia greca contribuì alla crescita della neonata colonia. Del loro passaggio resta in questa solare cittadina il Convento con il Chiostro decorato di affreschi cinquecenteschi e la piccola chiesa dedicata ai tre Santi Fratelli arroccata sulla sommità del Monte San Fratello, affettuosamente chiamato dai residenti Monte Vecchio e la nascita del cavallo Sanfratellano. Da alcuni autori è riportato infatti che questa razza particolare, di carattere docile e di costituzione forte e robusta sia stata introdotta nei boschi di San Fratello dai Normanni che li usavano come cavalli da battaglia, da altri autori invece si ritiene che la razza sia quella stanziale, originale siciliana. Ma la caratteristica più evidente e sorprendente lasciata dal dominio Normanno resta di sicuro il linguaggio che da 800 anni la popolazione di San Fratello ha adottato come lingua madre. Dagli studiosi più accreditati viene definita una lingua gallo-italica riprendendo il termine latino che identificava i territori del Nord Italia quali Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna come Gallia Cisalpina o “togata” e la parte francese abitata dai Normanni che costutiva la Gallia vera e propria, abitata dalle popolazioni Celtiche continentali: i Galli. Ed il termine Italico a sottolineare le colonie fondate dai Normanni e dai Longobardi in Italia. Pertanto il gallo-italico nonostante sia il risultato della commistione di vari idiomi può essere considerato non un dialetto ma una lingua romanza e perciò una lingua storica a tutti gli effetti. Essa si è mantenuta “pura” sino ai nostri giorni senza subire le contaminazioni che in altre parti dell’isola si sono avute ad opera del tradizionale e predominante dialetto siciliano. La lingua Sanfratellana è tutt’oggi una lingua che si evolve rapidamente con i tempi, assorbe i neologismi della lingua italiana ed i termini stranieri, li rielabora nella fonetica e nella tipica cadenza e li introduce nel suo vocabolario, così come ha fatto anche nei secoli precedenti. Il risultato è quello di una lingua musicale, moderna, agile e viva ma per le orecchie dei non residenti è una vera e propria lingua straniera.
To go back to the origins of this town, it is necessary to considerably turn back the hands of the time clock. Some scholars, on the homonymous mountain located about a kilometer from the current town, presume to have identified the ancient acropolis of the Greek settlement that made up the city of Apollonia from which San Fratello seems to descend. The current name derives from the name of one of the three holy brothers Alfio, Filadelfo (altered in Filadelfio) and Cirino martyred under the dominion of the emperor Valerian in 312 AD. The Greek etymology of the name Philadelphus is in fact "he who loves his brother" so the evolution from San Filadelfo to San Fratello would have been almost natural. After the year one thousand, the troops of Roger I, king of the Normans and his third wife, Adelasia di Monferrato, arrived for the conquest of Sicily, on the Nebrodi. Following them was a community of Lombards who decided to settle in that very place. The peaceful coexistence with the locals of Greek ethnicity contributed to the growth of the newborn colony. The Convent with the Cloister decorated with sixteenth-century frescoes and the small church dedicated to the three Santi Fratelli perched on the top of Monte San Fratello, affectionately called by the residents Monte Vecchio and the birth of the Sanfratellano horse, remain of their passage. In fact, some authors report that this particular breed, of docile character and strong and robust constitution, was introduced in the woods of San Fratello by the Normans who used them as battle horses, while other authors believe that the breed is the sedentary one. , original Sicilian. But the most evident and surprising feature left by the Norman dominion certainly remains the language that the population of San Fratello has adopted as their mother tongue for 800 years. The most accredited scholars define a Gallo-Italic language by taking up the Latin term that identified the territories of Northern Italy such as Piedmont, Veneto, Lombardy and Emilia Romagna as Gallia Cisalpina or "toga" and the French part inhabited by the Normans which constituted true Gaul and its own, inhabited by the continental Celtic populations: the Gauls. And the term Italico to emphasize the colonies founded by the Normans and the Lombards in Italy. Therefore, despite being the result of the mixture of various languages, Gallo-Italic can be considered not a dialect but a Romance language and therefore a historical language in all respects. It has remained "pure" to this day without suffering the contamination that has occurred in other parts of the island by the traditional and predominant Sicilian dialect. The Sanfratellana language is still today a language that evolves rapidly with the times, absorbs the neologisms of the Italian language and foreign terms, re-elaborates them in the phonetics and in the typical cadence and introduces them into its vocabulary, as it has done over the centuries. previous. The result is that of a musical language, modern, agile and lively but for the ears of non-residents it is a real foreign language.
A
Antonino Scavina on Google

Amen
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Pietro Salemi on Google

Ordinary
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Laboratorio teatrale Costellazioni on Google

W Maria

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