Casa Corbellini-Wassermann (1934-1936, Piero Portaluppi)

Vale la pena andare a vedere gli interni e le forme di autorappresentazione della borghesia milanese, alla quale Portaluppi è stato al servizio. La galleria De Carlo si inserisce bene nei marmi e nel levigato sussiego di casa Corbellini Wassermann

Certamente la più bella costruzione per abitazioni privata di Milano. Opera dell'architetto Portaluppi oggi ospita anche la galleria De Carlo

Mostra di Cattelan

Fantastica nuova sede per MDC a Milano...palazzo dell'architetto Portaluppi

Un edificio storico molto ben ristrutturato, una mostra attuale che parte dalle contraddizioni estetiche del periodo fascista.

Un “contenitore” spettacolare per una mostra molto interessante 5 Il “contenitore” è l’appartamento padronale al piano terra di un edificio progettato e realizzato tra il 1934 e il 1936 dall’architetto Piero Portaluppi, trasformato da Massimo De Carlo in sede della propria galleria d’arte: il restauro filologico e conservativo realizzato da Studio Binocle, con la consulenza di Antonio Citterio e la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, lo ha riportato allo splendore originario e l’appartamento, vuoto, è una vera meraviglia, un tripudio di ambienti ampi e luminosi in cui sono stati impiegati per la pavimentazione e le finiture materiali pregiati (soprattutto marmi, ma anche pietra, legno e leghe metalliche). I dettagli sono veramente spettacolari: le pareti della sala d’ingresso decorate con una tempera che raffigura il territorio della pianura padana con borghi, fauna e paesaggio; i pavimenti realizzati con grandi piastrelle in noce legate da fughe di alluminio; le porte interne in noce (con disegni a losanga); i mobili attrezzati che inquadrano i serramenti in rovere (bellezza e funzionalità mai disgiunte!!); i camini in marmo impreziositi da leghe metalliche; i plafoni in gesso a cassettoni, a losanghe, a fasce lineari; il camino d’angolo con la cappa a cono decorata a stucchi; i bagni rivestiti in marmo (il bagno di cortesia ha un antibagno con le pareti rivestite in piuma di noce!!); … La mostra ha come titolo MCMXXXIV , che è l’anno dell’avvio della costruzione dell’edificio, ma anche un anno storicamente importante per il mondo intero; inaugurata l’8 marzo e visitabile fino al 18 maggio 2019, curata da Massimo De Carlo e Francesco Bonami, espone opere degli anni Trenta messe in relazione con opere di artisti contemporanei: un’operazione molto interessante, a prescindere dal “gradimento” personale delle singole opere. NB. Vale la pena di osservare con attenzione anche l’esterno dell’edificio (in realtà si tratta di un complesso di edifici con le facciate ugualmente rifinite posti intorno ad un’area verde) che, seminascosto dagli alberi di viale Lombardia, quasi non si nota; è particolare, per l’eleganza delle rifiniture e del disegno: la copertura dei piani bassi delle facciate (il paramento) in marmo rosa e grigio di Ornavasso, i balconi con le balaustre a losanghe, gli oblò tra le grandi finestre squadrate della facciata prospiciente il giardino, la scala elicoidale realizzata in blocchi di marmo massello (impiegata nella Casa del Sabato per gli sposi, costruzione temporanea presentata alla Triennale di Milano del 1933 su progetto di Portaluppi e dei giovani BBPR).

L'ingresso è libero. Interessante l'uso dei materiali e l'organizzazione spaziale. Lo consiglio

Bellissimo, situato in zona piola, lo consiglio.