Azienda Usl Di Parma - REMS di Mezzani

La REMS (Residenza per l'Esecuzione di Misure di Sicurezza) di Mezzani è stata realizzata nel 2015 nelle ex scuole di Casale. Le nuove leggi rendevano obsoleti i vecchi OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) che ospitavano soggetti autori di reati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. Per adeguarsi ai nuovi regolamenti entro i termini prefissati la Regione Emilia-Romagna decise di realizzare due REMS provvisorie mentre nel frattempo veniva adeguata la sede dell'OPG di Reggio Emilia per ricavarvi la REMS regionale definitiva. L'ASL di Parma era alla ricerca di una delle due sedi provvisorie per la regione e chiese al comune la disponibilità dell'edificio di Casale. Negli anni precedenti qui vi era stata una struttura per la cura di malati con disturbi mentali. La nuova REMS di Reggio Emilia avrebbe dovuto diventare operativa nel 2017 ma la tempistica venne ampiamente disattesa. La popolazione fu portata a conoscenza della nuova destinazione dell'ex edificio scolastico solo dai quotidiani locali quando i lavori di ristrutturazione erano già stati avviati. Sarebbe stata auspicabile una maggiore comunicazione da parte dei politici locali in modo da spiegare cosa si stava realizzando e come sarebbe stata gestita la nuova struttura. Destava preoccupazione tra la popolazione il fatto che 10 autori di reati con distubi mentali e socialmente pericolosi venissero ospitati in un piccolo paese non presidiato da forze dell'ordine (la più vicina stazione dei carabinieri è a 10 km di distanza), in un edificio protetto solo da un'alta recinzione e presidiato da una sola guardia giurata. Oltretutto la ex scuola è nelle adiacenze di diverse abitazioni private per cui si temeva che in una non improbabile fuga potessero avvenire episodi di effrazione e violenza nelle case vicine per recuperare un veicolo con cui allontanarsi verso la città. I politici minimizzarono sempre i rischi di eventuali fughe ma purtroppo negli anni immediatamente successivi ve ne furono ben 4, fortunatamente senza alcun coinvolgimento della popolazione. L'amministrazione locale mirava a ottenere a costo zero la ristrutturazione di un edificio pubblico che avrebbe rischiato nel giro di qualche decina d'anni di diventare fatiscente se non avesse trovato un diverso utilizzo. Dopo il quarto tentativo di fuga anche gli amministratori prima favorevoli iniziarono a palesare sui quotidiani locali i propri dubbi sulla sicurezza della struttura.