Villa Veronica

Mia madre ha soggiornato in questa struttura per alcuni anni. Pur essendo un luogo protetto, per la presenza, permanente, di almeno un donna "tuttofare", la vita dei degenti è alquanto triste e sonnolenta. Stanno sempre, almeno quelli "inaffidabili", sopra al divano, guardando la tv o dormendo. Quelli che, mentalmente, stanno meglio, si trovano in un altro piano e, possono giocare fra loro ed essere attivi. Qualche volta, ho avuto il permesso di portare mia madre fino al bar "La Posta", per prendere un caffè o le sigarette. Le sigarette, però, venivano requisite dall'inserviente e chiuse dentro un armadietto in cucina. Cucina, la cui porta d'ingresso, è perennemente chiusa a chiave. La struttura è dotata di una porta di "sicurezza" in modo tale che, nessuno, dall'interno o dall'esterno, possa oltrepassarla senza aver incontrato l'inserviente che apre la porta. Dall'inizio della pandemia, non ho più potuto andare ad incontrare mia madre e, a gennaio 2021, pare, pare che, dopo essere stata vaccinata, sia deceduta. Se non ricordo male, avrei chiesto, presumibilmente, al responsabile di Villa Veronica, già dall'inizio del mese di dicembre 2020, se avrebbe potuto farmi un video natalizio di mia madre o delle foto ma, nonostante le sue presunte assicurazioni, al mio indirizzo di posta elettronica in suo presunto possesso, non è mai arrivato nulla. Desidero sottolineare a coloro, che hanno un genitore che ipotizzano di volerlo farlo rinchiudere in questa struttura che, ci devo pensare bene, molto bene, soprattutto con il cuore. I degenti sono seguiti, non sono mai in pericolo però, rimane, pur sempre, una vita da reclusi, proprio come in un carcere. Se ricordo bene, il costo giornaliero era di € 60.