Villa Margherita Benevento Santo Stefano Riabilitazione

Voglio ringraziare a tutto l' staff medico, mio suocero Donato Filippone è stato 2 mesi con loro e se ha trovato bene, come a casa.

Se amate i vostri cari, state lontani da questa struttura, mia suocera oggi a causa del incompetenza del personale lotta tra la vita e la morte! Non sto qui a raccontare i dettagli ma semplicemente perché trattandosi di recensione lo scopo è quello di aiutare il prossimo e se sentite questo nome scappate!

Mi chiamo Carmela Restivo, da oltre 10 anni sono una paziente  di Villa Margherita, precisamente del reparto di riabilitazione respiratoria. Sono seguita dal prof. Giuseppe De Simone, che per tanti anni ha curato non solo me, ma anche mia madre con dedizione, fino al momento in cui il Signore l'ha presa con  Lui. Con queste righe, dal profondo del cuore, vorrei esprimere i miei ringraziamenti in primis al prof Giuseppe De Simone, per l'attenzione e la cura verso noi pazienti, che riponiamo grande fiducia in lui. Estendo i miei sentiti ringraziamenti agli altri validi medici del reparto, al direttore sanitario, alla grande dottoressa Giovanna Battiloro, al dott. Giovanni D'Addio, entrambi sempre  presenti e disponibili verso  i pazienti. Al dottor Santopietro, che con forza e tenacia ha permesso che la struttura superasse il terribile momento dell'emergenza covid, laddove tanti non potevano essere presenti a causa della stessa malattia . Al direttore Stefano Nordera, impegnato in ogni momento a supportare tutte le necessità relative alla gestione sanitaria. Villa Margherita, speranza per tanti pazienti che da essa hanno tratto giovamento e cure. Un sentito ringraziamento agli infermieri, alle terapiste, al personale tutto, in un luogo che diventa una seconda casa. Con tutti loro troviamo i sorrisi mancati, l'affetto che non fa sentire soli, se una crisi si presenta sono pronti a soccorrere, a tranquillizzarci,  come le terapiste che ci seguono, nella ginnastica, spronandoci ad eseguire gli esercizi, per il nostro bene, insieme alla bravissima coordinatrice Maria Rosaria che in tutto ci mette non solo il suo lavoro, ma tante attenzioni per vedere un paziente contento. Un ringraziamento anche alla dottoressa Loredana Tresca, che con le attività che ci fa svolgere ci sprona tantissimo, ma soprattutto  riesce a farci sentire come casa propria, rendendo il suo lavoro necessessario ogni volta che si ritorna. In questo ricovero sotto emergenza covid ringrazio anche le guardie che ho visto svolgere il proprio lavoro con responsabilità e attenzione, un grazie alla dottoressa Morea che da sempre con le sue attenzioni e la sua grande dolcezza da vicino e lontano non  fa mancare mai la sua vicinanza , ancora grazie a tutto il personale di Villa Margherita, anche degli altri  piani reparti, lavoratori che tengono duro proprio per noi pazienti che ad ogni ricovero ci sentiamo a casa nostra, protetti e speranzosi che la luce rimanga più a lungo possibile accesa. Villa Margherita la ritengo  la mia seconda casa, in quelle mura ho  come una famiglia, che ha creato Dio. Grazie anche ai dottori della guardia medica, molto in gamba anche loro.. Grazie ai signori proprietari della clinica... Per questa ultima speranza che ci è rimasta di credere ancora che qualcuno possa comprendere il nostro bisogno. . Distinti saluti Restivo Carmela.

Mio padre operato al cuore, non aveva neanche la forza di fare fisioterapia...causa intervento e l'indifferenza del personale ospedaliero che nonostante sapesse che il pranzo e la cena dei degenti era pessimo e scarso , pretendeva che i pazienti andassero a fare fisioterapia. Da evitare su tutti i fronti...un padre che ti dice ti prego vienimi a prendere non si dimentica.

Oggi finalmente giungo alla fine di questo mio incubo durato più di un mese di mezzo.. Il cosiddetto e maledetto Covid. Vorrei ringraziare inanzitutto me stesso per la tenacia e la mia perseveranza nel lottare contro questo mostro...un ringraziamento notevole lo devo a tutti coloro che mi hanno aiutato in questo percorso di riabilitazione.. In particolar modo con grande elogio e stima verso i medici infermieri operatori sanitari disponibili e riservati ed educati in ogni circostanza.. Un pensiero particolare di stima e professionalità va all infermiera Sig. ROSA PAOLA e Marisa e non posso dimenticare il terapista che mi ha seguito x tutto il mio percorso di riabilitazione persona eligio o alla sua professione educato e paziente sempre nei miei confronti.. Una persona umile e davvero paziente.. Quindi oggi posso ringraziare davvero tutti perché sono qui a raccontare e a condividere con voi questa mia esperienza di vita che mi ha molto segnato come credo sarà stato per tanti che hanno contratto il Covid.. Grazie di cuore a Voi tutti... Enrico Sirico

L' organizzazione di questa struttura sanitaria è semplicemente vergognosa. Praticamente mio padre,ricoverato per problemi respiratori, non è mai riuscito ad accedere al reparto. È stato letteralmente parcheggiato e abbandonato a se stesso in una sorta di stanza “limbo” dove vengono isolati i pazienti in arrivo e in attesa dei risultati del tampone molecolare, il cui esito negativo è ovviamente condizione necessaria per essere ammessi in reparto. Ebbene mio padre é arrivato di lunedì e ha effettuato subito un tampone breve risultato negativo , il giorno dopo è stato sottoposto al tampone molecolare , e dopo ben sei giorni di inutile attesa, non gli é stato comunicato alcun esito. È scandaloso che un paziente in condizioni respiratorie e psicologiche gravi debba attendere quasi una settimana il responso di un tampone che non è mai arrivato , ritardando l’inizio delle cure, peggiorando il suo stato di stress psico-fisico e vanificando, alla fine, la possibilità di essere curato. Infatti dopo sei giorni di attesa inutile e logorante siamo stati costretti a riportarlo a casa per evitare che le sue condizioni peggiorassero ulteriormente e condizionassero anche lo stato clinico. La struttura si è difesa dicendo che l’esito del tampone non dipendeva da loro ma dall’asl. Ma io mi chiedo: come è possibile che in sei giorni non si abbia la forza di mandare un proprio operatore presso l’asl a chiedere, sollecitare, pretendere la consegna dei tamponi, viste anche le condizioni dei pazienti in questione? Sì è preferito far trascorrere il tempo senza alcun rispetto per pazienti già così fragili e preferendo tenerli in stand by in una stanza senza possibilità di muoversi e di fare alcunché., bloccati e segregati . Per me non avrebbero meritato neppure una stella.

Sono stato ospite della Villa Margherita per 43 giorni dopo un intervento per la protesi all'anca insieme a mio padre dopo un intervento al femore. Ci siamo trovati benissimo e volevo complementare ancora una volta il Dottore Ciarimboli per la Sua disponibilità e la caposala Lina con tutto lo staff, la fisioterapista Rosaria per la pazienza che ha avuto con mio padre e soprattutto ringrazio la mia fisioterapista, Rita per la professionalità che dimostra verso i suoi pazienti. Un caro saluto a voi tutti. Grazie Grazie Grazie ?

Più che una struttura ospedaliera mi sembra un rifugio per animali. All'interno addirittura si posso "ammirare" le rondini. Entri per fare riabilitazione e te ne esci morto. Non ti danno nemmeno la spiegazione del perché il tuo caro sia morto. Chiami i Nas e non si presenta nessuno. Ritrovi il tuo caro su un lettino in uno stanzino in condizioni pessime, senza rispetto per un morto!!! Parli con le persone presenti e ti dicono che ogni giorno c'è un morto e che addirittura ci sono pazienti che all'ora di pranzo escono per andare a prendersi da mangiare a casa (e menomale che siamo in tempi di covid) VERGOGNA!!!