san Pietro

Da visitare

Antica Chiesetta, all'interno stupendi affreschi

Alle falde della Duchessa, ai margini tra Marsica e Cicolano, a 750 metri di altezza al tempo dell'incastellamento si addensò la popolazione della Massa Torana sotto la guardia di un munito castello, a lungo conteso tra gli Orsini e i Savelli, agguerriti protagonisti della politica feudale incentrata sul controllo del territorio. Nel cuore della piazza, nucleo interno dell'abitato, una comoda scalinata conduce alla chiesa di San Pietro, documentata nel 1398 come cappella di San Martino di Torano, annessa al convento degli Agostiniani abbandonato però alle cure di un solo religioso che non poteva neppure avvalersi della collaborazione di un converso: ciò era motivo di malcontento per il popolo toranense. La presenza agostinana dovette però consolidarsi, a giudicare dal patronato attribuito a San Nicola da Tolentino e, soprattutto, dalla ricchezza delle testimonianze storico-artistiche conservate dalla chiesa, a cominciare dal monumentale portale in marmo bianco finemente lavorato, datato al 1492, che include nella mandorla una delicata immagine mariana, affiancata dai Santi dell'Ordine. All'interno della chiesa, quattro belle immagini attestano la devozione mariana coltivata dai religiosi ed accolta con zelo dal popolo dei fedeli. Le pareti conservano traccia di una raffinata Madonna cinquecentesca con il Bambino Gesù dai lineamenti dolcissimi, purtroppo piuttosto degradata e di una convenzionale Crocifissione con la Mater Dolorosa e San Giovanni Evangelista ai lati del patibolo. Meglio conservata la scena propiziatoria che vede la Madonna poggiare i piedini del Bambino Gesù, raffigurato come un bimbetto vivace, sul tetto della chiesa di Torano assicurando un'infallibile protezione sancita attraverso la consegna della corona del Rosario. Lo stesso tema viene sviluppato nell'ultima immagine qui presentata, la bella nicchia in cui la Madonna in maestà è raffigurata in un tripudio d'angeli con i Santi dell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino. La ricca cornice lievemente strombata, contornata da un sottile reticolo in stucco modellato con motivi geometrici, si sviluppa nelle quattordici tabelle mistilinee in cui sono raffigurati i Misteri. Professoressa Ileana Tozzi