Parrocchia di Sant'Antonio

4.7/5 based on 8 reviews

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Address :

Corso Pietro Giannone, 100, 81100 Caserta CE, Italy

Categories :
City : Caserta

Corso Pietro Giannone, 100, 81100 Caserta CE, Italy
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Claudio Macchiarelli on Google

Chiesa molto bella e curata. Ricordi indelebili dall'infanzia ad oggi...di una Caserta che fu specie nell'Oratorio, centro importante di aggregazione sociale della vita cittadina.
Very beautiful and well-kept church. Indelible memories from childhood to today ... of a Caserta that was especially in the Oratory, an important center of social aggregation of city life.
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Giuseppe Alfredo Vinciguerra on Google

Il parroco molto gentile, una bravissima persona , molto concreta. Conosco ragazzi che frequentano quella parrocchia che sono davvero stupendi sopratutto per il loro cammino di fede che fanno ,giovanile,accogliente e disponibili.
The very kind parish priest, a very good person, very concrete. I know guys who attend that parish who are really wonderful especially for their journey of faith that they make, youthful, welcoming and helpful.
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francesca d'errico on Google

Ascolto volentieri la Messa il sabato, al vespro, oppure la domenica mattina. La Chiesa di Corso Giannone è un importante luogo della città e don Claudio un ministro delle omelie. La parrocchia propone numerose attività e da' risposte ai bisogni di parole che rivelano storia e significato. Mi sento a mio agio e tranquilla, innanzitutto nell'ascolto e nel pensiero.
I gladly listen to Mass on Saturdays, in vespers, or on Sunday mornings. The Church of Corso Giannone is an important place in the city and Don Claudio a minister of homilies. The parish offers many activities and answers to the needs of words that reveal history and meaning. I feel comfortable and calm, above all in listening and thinking.
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Валентина Ліпейза on Google

Тут знаходиш спокій та Господню благодать...
Here you find peace and grace of the Lord ...
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Michele De Simone on Google

Molto spirituale. Un luogo che per me credente mi fa sentire più vicino a Nostro Signore. Mi sento attratto da questo luogo!
Very spiritual. A place that for me as a believer makes me feel closer to Our Lord. I feel attracted to this place!
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Andrea Chiariello on Google

Già intorno al 1335 si ha notizia di una chiesa di S. Antonio costruita in Caserta (dove non è noto) a spese di Pietro da Sparano. Si deve alla devozione degli Acquaviva e alla loro particolare predilezione per l'ordine francescano (insediati grazie alla potente famiglia in S. Francesco e in S. Lucia) la nascita nel sito attuale di un convento affidato ai Conventuali (uno dei rami in cui la famiglia francescana si era divisa nel sec. XVI). Il conte Giulio Antonio Acquaviva e la moglie decisero di fondarlo lungo la "strada grande" che da loro palazzo (attuale sede della Prefettura) conduceva "verso lo casale della Dolifreda". Nel 1575 fu stipulato il rogito notarile di fondazione e l'anno seguente si cominciò l'edificazione del complesso conventuale. La chiesa originaria, ad una navata e cinque cappelle, fu intitolata a S. Caterina. Da questa prima chiesa proviene l'interessante tavola di Pompeo Landulfo, probabilmente sull'altare maggiore, oggi nella Curia Vescovile, raffigurante la santa. Fin dall'inizio, la devozione dei francescani per S. Antonio di Padova, diffuse il culto del Santo e trasferì, impropriamente, il titolo al tempio. Nel 1783 il convento fu ceduto ai Carmelitani che avevano dovuto lasciare la sede (nel sito dell'attuale Cattedrale in Caserta nuova) per l'ubicazione della parrocchia di S. Sebastiano dopo la distruzione della chiesa omonima. Soppresso il convento in età napoleonica, successivamente entrò nei beni della Real Casa Borbone e solo nel 1823 fu affidato ai Redentoristi o Padri Liguorini che intitolarono la chiesa al loro fondatore S. Alfonso Maria de' Liguori. Ma il titolo che il popolo continuò restò S. Antonio e finalmente nel 1843 Ferdinando II ufficialmente legò alla chiesa, ricostruita, ingrandita ed inaugurata nel 1848, sostanzialmente nelle forme attuali, da Pietro Valente, importante architetto napoletano, artefice della seconda fase del Neoclassicismo quale professore e poi direttore dell'Accademia di Belle Arti, autore della villa Acton (oggi Museo Pignatelli). Nel 1868 i Liguorini lasciarono il convento che fu destinato a Scuole e Licei. Dal 1972 è sede di parrocchia.
Already around 1335 there is news of a church of S. Antonio built in Caserta (where it is not known) at the expense of Pietro da Sparano. It is due to the devotion of the Acquaviva and their particular predilection for the Franciscan order (established thanks to the powerful family in S. Francesco and in S. Lucia) the birth on the present site of a convent entrusted to the Conventuals (one of the branches in which the Franciscan family was divided in the XVI century). Count Giulio Antonio Acquaviva and his wife decided to found it along the "big road" that from their palace (now the headquarters of the Prefecture) led "towards the hamlet of Dolifreda". In 1575 the notarial deed of foundation was stipulated and the following year the construction of the convent complex began. The original church, with a nave and five chapels, was dedicated to St. Catherine. From this first church comes the interesting panel by Pompeo Landulfo, probably on the high altar, today in the Episcopal Curia, depicting the saint. From the beginning, the devotion of the Franciscans to St. Anthony of Padua spread the cult of the saint and improperly transferred the title to the temple. In 1783 the convent was ceded to the Carmelites who had to leave the building (on the site of the current Cathedral in new Caserta) due to the location of the parish of S. Sebastiano after the destruction of the church of the same name. The convent was suppressed in the Napoleonic era, and later became part of the Bourbon Royal House, and only in 1823 was it entrusted to the Redemptorists or Padri Liguorini who named the church after their founder S. Alfonso Maria de 'Liguori. But the title that the people continued remained S. Antonio and finally in 1843 Ferdinand II officially linked to the church, rebuilt, enlarged and inaugurated in 1848, substantially in its present form, by Pietro Valente, an important Neapolitan architect, author of the second phase of Neoclassicism as professor and then director of the Academy of Fine Arts, author of the villa Acton (today Museo Pignatelli). In 1868 the Liguorini left the convent which was destined for schools and high schools. Since 1972 it has been the seat of a parish.
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Domenico Passarelli on Google

È la mia Parrocchia, molto accogliente in un'atmosfera di profonda religiosità. Spesso mi fermo per un segno di croce. Molto seguito il parroco che, però, impiega molto tempo per celebrare le messe.
It is my parish, very welcoming in an atmosphere of profound religiosity. I often stop for a sign of the cross. The parish priest who, however, takes a long time to celebrate masses is very popular.
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alessandro manna on Google

Sacerdote Don Claudio ha un dono carismatico. Bello il presepe fatto
Priest Don Claudio has a charismatic gift. The nativity scene is beautiful

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