Palazzo Romei
3.4/5
★
based on 8 reviews
Contact Palazzo Romei
Address : | Via Francesco Cordopatri, 7, 89900 Vibo Valentia VV, Italy |
Categories : | |
City : | Vibo Valentia |
l
|
luigi massaria on Google
★ ★ ★ ★ ★ |
G
|
Giorgio on Google
★ ★ ★ ★ ★ Accogliente cittadina. Potrebbe essere valorizzata dall'amministrazione comunale
Cozy town. It could be enhanced by the municipal administration
|
L
|
Lino Sorrentino on Google
★ ★ ★ ★ ★ Palazzo meraviglioso da far conoscere di più ad un pubblico maggiore
Wonderful building to be known more to a larger audience
|
L
|
Lucia Calafati on Google
★ ★ ★ ★ ★ Declino totale del Bello non valorizzato...come,ahimè,tanti posti in questa città una volta definita " Il giardino sul mare".?
Decline total of the beautiful not enhanced ... as, alas, many places in this city once called "The garden on the sea" .?
|
F
|
Fabio Rito Digital Marketing on Google
★ ★ ★ ★ ★ Splendida Vista !! Consiglio di visitarlo
Stunning View !! I recommend to visit it
|
a
|
antonino megale on Google
★ ★ ★ ★ ★ Sicuramente sarebbe stato un bel palazzo da valorizzare, completamente abbandonato da anni.
Surely it would have been a nice building to enhance, completely abandoned for years.
|
V
|
Vittorio Cosentino on Google
★ ★ ★ ★ ★ Ubicato in via F. Cordopatri, venne costruito alla fine del 1400 da Giovanni Andrea Romei su progetto di L. B. Alberti. Nel 1603 il palazzo venne dato in dote ad Elisabetta, nipote di Giovanni Andrea, che sposò il barone Antonio Sacchi. Fu, in seguito, al matrimonio, avvenuto nel 1728, tra Giovanni Battista Romei e Teresa Sacchi, che il palazzo tornò in possesso della famiglia Romei. L’edificio ha la forma di un parallelogramma, posto su tre livelli. Il piano terra era adibito ad abitazione per gli armigeri e le stalle dei cavalli che si trovavano lateralmente. Il palazzo, di 1540 mq., era completato, sul lato sinistro, da una chiesa privata dedicata a S. Oronzo, chiesa che in origine era più alta del palazzo stesso. Sul lato destro, un giardino pensile bilanciava il particolarissimo prospetto del palazzo. Lo splendido atrio venne realizzato con materiale del luogo, conci di tufo di Tropea per gli archi e granito giallo di Serra per le scale, il pozzo, il portale. Il pozzo con annessa fontanella per la raccolta dell’acqua, è sormontato da una struttura in ferro tubolare che serviva per reggere il secchio. Il portale presenta nel lunotto superiore un motivo di volute e rosoni in ferro battuto. Su una delle ante del portone (che ora giace a terra), è intagliata la data 1798. Sulla volta dell’atrio è dipinto lo stemma a scudo quadripartito, raffigurante un leone, due mazze, un albero e un’aquila. Lo stemma è affiancato da due leoni incoronati ed è incorniciato da motivi araldici. Le rampe di scale, grandiose e monumentali, vennero realizzate in modo che si potesse accedere al secondo e al terzo livello del giardino comodamente a cavallo. Un passaggio segreto, attualmente crollato, nella parte iniziale, lo collegava, attraverso un ampio salone ad armeria, al castello Normanno. Di una bellezza particolare sono i balconcini con ringhiera in ferro battuto a “pancia”, realizzati con listelli volutiformi e applicazioni floreali, ai lati, come il balcone centrale che è sorretto da tre mensole a volute di cui, quella centrale, più grande. Sotto il tetto a capriate un fregio o gocciolatoio in triplice ordine scalare serve (oltre che elemento decorativo) per isolare il muro dai gocciolamenti dell’acqua piovana e nello stesso tempo funge da ammortizzatore statico. Durante il corso degli anni il palazzo non ha subito grosse modifiche. Il terremoto del 1783 ha provocato il crollo del tetto della cappella e gravi danni alla parte sinistra del palazzo. Tali danni furono riparati e le parti crollate, ricostruite. I successivi terremoti hanno provocato il crollo definitivo della chiesa, particolarmente vulnerabile per la sua eccessiva altezza e di due campate dell’edificio che in parte sono state ricostruite circa cinquant’anni fa. Il palazzo fu acquistato anni addietro dall’amministrazione provinciale di Vibo Valentia.
Located in via F. Cordopatri, it was built at the end of the 1400s by Giovanni Andrea Romei on a project by L. B. Alberti. In 1603 the palace was given as a dowry to Elizabeth, nephew of Giovanni Andrea, who married Baron Antonio Sacchi. It was, later, at the wedding, which took place in 1728, between Giovanni Battista Romei and Teresa Sacchi, that the palace returned to the Romei family. The building has the shape of a parallelogram, placed on three levels. The ground floor was used as a home for the armigers and stables of the horses that were located laterally. The 1540 sq m building was completed on the left side by a private church dedicated to S. Oronzo, a church which was originally higher than the palace itself. On the right side, a hanging garden balanced the very particular prospect of the building. The splendid atrium was built with local material, Tropea tuff ashlars for the arches and Serra yellow granite for the stairs, the well, the portal. The well with an adjoining fountain for collecting water is surmounted by a tubular iron structure that was used to hold the bucket. The portal has a motif of scrolls and rosettes in wrought iron in the upper rear window. The date 1798 is carved on one of the doors of the main door (which now lies on the ground). The quadripartite shield coat of arms is depicted on the atrium vault, depicting a lion, two maces, a tree and an eagle. The coat of arms is flanked by two crowned lions and is framed by heraldic motifs. The flights of stairs, grandiose and monumental, were made so that you could access the second and third levels of the garden comfortably on horseback. A secret passage, currently collapsed, in the initial part, connected it, through a large armory hall, to the Norman castle. Of particular beauty are the balconies with wrought iron railing "belly", made with volute-shaped strips and floral applications, on the sides, like the central balcony which is supported by three volute shelves of which, the central one, larger. Under the trussed roof, a frieze or drip-tray in triple scaled order serves (as well as a decorative element) to isolate the wall from dripping rainwater and at the same time acts as a static shock absorber. Over the years the building has not undergone major changes. The earthquake of 1783 caused the collapse of the chapel roof and serious damage to the left side of the building. These damages were repaired and the parts collapsed, rebuilt. Subsequent earthquakes resulted in the definitive collapse of the church, particularly vulnerable due to its excessive height and two spans of the building which were partially rebuilt about fifty years ago. The palace was purchased years ago by the provincial administration of Vibo Valentia.
|
L
|
La Louise Luisa medos on Google
★ ★ ★ ★ ★ Meraviglioso palazzo, ma ahimè lasciato veramente a sé stesso, preso in carico dall'amministrazione che al posto di valorizzarlo lo sta "rovinando".... (come altri luoghi di questa città che ha un potenziale IMMENSO) Abbandonato e con parti pericolanti lateralmente...
Wonderful building, but alas really left to itself, taken over by the administration that instead of enhancing it is "ruining" it .... (like other places in this city that has IMMENSE potential) Abandoned and with parts falling apart on the side ...
|
Write some of your reviews for the company Palazzo Romei
Your reviews will be very helpful to other customers in finding and evaluating information
Nearby places in the field of Historical landmark,
Nearby places Palazzo Romei