Itri

3.7/5 based on 8 reviews

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04020 Itri LT, Italy

Postal code : 04020
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City : Itri

04020 Itri LT, Italy
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amalia russo on Google

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Anthony Tuccinardi on Google

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Antonio Zanna on Google

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Francesco De Luca on Google

Peccato che non ci sia una biglietteria
Too bad there is no ticket office
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MR. E464 HD on Google

Stazione di servizio per una città di 11000 abitanti come Itri. Spero in futuro che anche la stazione migliorerà. Peccato niente biglietteria
Service station for a city of 11000 inhabitants like Itri. I hope in the future that the station will also improve. Too bad no ticket office
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Mario Borrelli on Google

Segreti di Bellezza un luogo fantastico ... dedica del tempo a te stessa, cura il tuo corpo per elevare la tua anima. Questo è il posto giusto per ognuno di noi, per avere ciò che ci meritiamo. Un plauso a Gessica ed alla sua bravura. Accorrete numerosi ... vi farete solo del bene.
Beauty secrets a fantastic place ... dedicate time to yourself, take care of your body to elevate your soul. This is the right place for each of us to have what we deserve. A praise to Gessica and her skill. Accorrete numerous ... you will only do good.
V
Vittorio La Mura on Google

La fermata ferroviaria (ha solo i 2 binari di corretto tracciato) non è in buone condizioni dal mio punto di vista: Manca la Biglietteria come cosa fondamentale e soprattutto un autoservizio che porta ad Itri Centro. Spero in un futuro migliore...
The railway stop (it has only the 2 tracks of correct track) is not in good condition from my point of view: Missing the Ticket Office as a fundamental thing and above all a self service that leads to Itri Centro. I hope for a better future ...
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joe on Google

Fra Diavolo, la vita da film del brigante più famoso d’Italia Per alcuni bandito, per altri condottiero. La storia di Fra Diavolo sicuramente non mancò di avventure folli, coraggio e scene degne di romanzi e film che ancora oggi ci lasciano col fiato sospeso. Figlio di un modesto lavoratore di Itri, fu uno dei briganti più famosi della storia d’Italia: da omicida diventò militare, poi si trasformò in guerrigliero e, prima del tragico finale, fu a capo della “legione della vendetta“: un nome da colossal americano. Una vita da militare e ricercato numero uno, al servizio più o meno segreto di Ferdinando IV. Per alcuni bandito, per altri condottiero. La storia di Fra Diavolo sicuramente non mancò di avventure folli, coraggio e scene degne di romanzi e film che ancora oggi ci lasciano col fiato sospeso. Figlio di un modesto lavoratore di Itri, fu uno dei briganti più famosi della storia d’Italia: da omicida diventò militare, poi si trasformò in guerrigliero e, prima del tragico finale, fu a capo della “legione della vendetta“: un nome da colossal americano. Una vita da militare e ricercato numero uno, al servizio più o meno segreto di Ferdinando IV. Michele, gracile di corpo, guarì presto, ma quel saio non se lo tolse fino all’adolescenza: fu così che si guadagnò il soprannome di “Fra Michele”. Fu allora che la madre lo affidò a un precettore, monsignor Nicola De Fabritiis, ma il ragazzo non era evidentemente portato per gli studi: era irrequieto e rispondeva male al maestro che, esasperato, urlò: “Tu non sei Fra Michele Arcangelo, sei Fra Diavolo!“. Un soprannome da reietto che segnò il suo destino.Allora i genitori, sempre preoccupati per il futuro di un giovane che sembrava non aver voglia di dedicarsi a nessuna attività convenzionale, decisero di contattare un amico sellaio per inserirlo in bottega. Per qualche anno le cose andarono bene finché, all’improvviso, scoppiò una rissa fra il vivace ragazzo e il bottegaio, che nella furia si concluse con l’ omicidio del proprietario e del figlio, intervenuto a sostegno del genitore. Fra Diavolo si era guadagnato il soprannome anche sul campo. E fu condannato a morte.La morte del padre e l’arte della guerriglia Michele Pezza scappò allora sulle montagne, vivendo alla buona. Se fosse tornato in città sarebbe stato subito messo alla forca, quindi decise di vivere di espedienti lontano da casa. Fece in quel momento amicizia con bande di delinquenti che infestavano la zona dei Monti Aurunci e da loro fu molto apprezzato. L’amore di un genitore, però, va oltre ogni ingiustizia compiuta da un figlio: i genitori di Michele Pezza infatti inviarono una richiesta di grazia al Re in cambio dell’inserimento nell’esercito borbonico. Itri era diventata una terra di passaggio delle truppe napoletane inviate da Ferdinando IV per aiutare gli alleati austriaci, che stavano affrontando l’invasione di Napoleone nel Nord Italia.La richiesta di grazia fu accolta dal Re. E Fra Diavolo, diventato fuciliere, scalò velocemente i ranghi dell’esercito combattendo valorosamente sul fronte lombardo, anche se le truppe napoletane furono sbaragliate dal generale Championnet: ritornò allora nel Regno di Napoli e tornò a vivere di espedienti. Poco dopo arrivò di nuovo la chiamata alle armi: Ferdinando IV nel 1798 decise di attaccare Roma e le cronache raccontano che la banda di 600 uomini guidata dal Diavolo fosse così crudele e feroce che saccheggiò numerosi paesi nei dintorni di Roma, oltre ad essersi macchiato di numerosi crimini.Di fronte ai francesi, però, anche quella vittoria valse poco: Roma fu riconquistata poco dopo e Championnet cominciò la marcia verso Napoli. Ma Fra Diavolo, che per il re avrebbe dato la vita, organizzò delle azioni di guerriglia fra i boschi e le montagne che lui conosceva alla perfezione, fra il Lazio e la Campania. Bloccò per mesi le truppe napoleoniche che, in una spedizione punitiva ad Itri, fucilarono il padre di Michele Pezza davanti agli occhi del figlio ribelle.
Fra Diavolo, the film life of Italy's most famous brigand For some a bandit, for others a leader. The story of Fra Diavolo certainly did not lack crazy adventures, courage and scenes worthy of novels and films that still leave us with bated breath. Son of a modest worker from Itri, he was one of the most famous brigands in the history of Italy: from a murderer he became a military man, then he turned into a guerrilla and, before the tragic ending, he was at the head of the "legion of revenge": a name from American colossal. A life as a military and wanted number one, in the more or less secret service of Ferdinand IV. For some a bandit, for others a leader. The story of Fra Diavolo certainly did not lack crazy adventures, courage and scenes worthy of novels and films that still leave us with bated breath. Son of a modest worker from Itri, he was one of the most famous brigands in the history of Italy: from a murderer he became a military man, then he turned into a guerrilla and, before the tragic ending, he headed the "legion of revenge": a name from American colossal. A life as a military and wanted number one, in the more or less secret service of Ferdinand IV. Michele, frail in body, recovered soon, but he did not take off that habit until he was a teenager: this was how he earned the nickname "Fra Michele". It was then that his mother entrusted him to a tutor, Monsignor Nicola De Fabritiis, but the boy was obviously not inclined to study: he was restless and responded badly to the teacher who, exasperated, shouted: "You are not Fra Michele Arcangelo, you are Fra Devil!". An outcast nickname that sealed his destiny, so his parents, always worried about the future of a young man who seemed unwilling to engage in any conventional activity, decided to contact a saddler friend to place him in the shop. For a few years things went well until, all of a sudden, a fight broke out between the lively boy and the shopkeeper, which in the fury ended in the murder of the owner and his son, who intervened in support of the parent. Fra Diavolo had earned his nickname on the pitch as well. And he was sentenced to death, the death of his father and the art of guerrilla warfare Michele Pezza then fled to the mountains, living on the cheap. If he returned to the city he would be immediately put on the gallows, so he decided to make a living away from home. At that time he made friends with gangs of criminals who infested the area of ​​the Aurunci Mountains and was greatly appreciated by them. The love of a parent, however, goes beyond any injustice committed by a child: Michele Pezza's parents in fact sent a request for pardon to the King in exchange for being included in the Bourbon army. Itri had become a land of passage for the Neapolitan troops sent by Ferdinand IV to help the Austrian allies, who were facing Napoleon's invasion of Northern Italy. The request for pardon was accepted by the King. And Fra Diavolo, who became a rifleman, quickly climbed the ranks of the army fought valiantly on the Lombard front, even if the Neapolitan troops were defeated by General Championnet: he then returned to the Kingdom of Naples and returned to live by expedients. Shortly after the call to arms arrived again: Ferdinand IV in 1798 decided to attack Rome and the chronicles tell that the band of 600 men led by the Devil was so cruel and ferocious that it sacked numerous villages around Rome, as well as being stained with In the face of the French, however, even that victory was of little value: Rome was reconquered shortly afterwards and Championnet began the march towards Naples. But Fra Diavolo, who would have given his life for the king, organized guerrilla actions in the woods and mountains that he knew perfectly, between Lazio and Campania. For months he blocked the Napoleonic troops who, in a punitive expedition to Itri, shot Michele Pezza's father in front of his rebellious son.

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