IC Claudio Abbado - sede scuola secondaria "Giovanni XXIII"
3.8/5
★
based on 8 reviews
Contact IC Claudio Abbado - sede scuola secondaria "Giovanni XXIII"
Address : | Viale delle Medaglie d'Oro, 419/G, 00136 Roma RM, Italy |
Phone : | 📞 +988 |
Website : | https://www.icclaudioabbado.edu.it/ |
Categories : | |
City : | Roma |
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alessandra galli on Google
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Lindyta Cindy on Google
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Gionadab Crimito on Google
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Elisabetta Baldo on Google
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RID on Google
★ ★ ★ ★ ★ Se state mandando vostro figlio o figlia a questa scuola, evitate di farlo.
Molti ragazzi si sono trovati malissimo, me compreso, perché pieno di persone che ti rendono la vita un inferno.
Gli insegnanti, dipende, io mi sono trovato bene con essi, altri alunni che la frequentavano, sono in totale disaccordo con la mia affermazione.
Cordiali saluti, Riccardo Eustor
If you are sending your son or daughter to this school, avoid doing it.
A lot of guys had a really bad time, including me, because it's full of people who make your life hell.
The teachers, it depends, I got along well with them, other students who attended it, are in total disagreement with my statement.
Best regards, Riccardo Eustor
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Graziella Vitullo on Google
★ ★ ★ ★ ★ Molto delusa da questa scuola in cui vanno avanti solo i bravi mentre gli altri vengono lasciati indietro.
In una scuola dove le classi sono composte da circa 15 alunni mi aspettavo una maggiore attenzione verso le difficoltà individuali, in un'età caratterizzata da profondi cambiamenti fisici, sociali e psicologici. Mentre cosi non è stato. I ragazzi senza una diagnosi di un qualche disturbo di apprendimento, non vengono aiutati. L'attenzione della scuola è prevalentemente al compito e pochissimo allo sviluppo globale.
Trovo inoltre eccessiva la quantità di compiti assegnata per casa ogni giorno, che non consente ai ragazzi di avere una vita sociale e sportiva normale, ed il livello di severità.
Ovviamente ci sono delle belle eccezioni che fanno desistere, nel corso del triennio, dall'idea di cambiare scuola.
Very disappointed with this school where only the good ones go on while the others are left behind.
In a school where classes are made up of about 15 students I expected more attention to individual difficulties, in an age characterized by profound physical, social and psychological changes. While this was not the case. Children without a diagnosis of some learning disability are not helped. The focus of the school is mainly on the task and very little on global development.
I also find the amount of homework assigned to each day excessive, which does not allow children to have a normal social and sporting life, and the level of severity.
Obviously there are some good exceptions that do give up, in the course of the three years, the idea of changing schools.
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B
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Beatrice catonio on Google
★ ★ ★ ★ ★ Come mamma ho un bel ricordo di questa scuola ,bravi ,umani ,empatici ,insegnanti bidelli e soprattutto la vicepreside (meravigliosa), un periodo per me pesante essendo separata e mio figlio che si ammalava spesso ,io sempre agitata e andavo spesso anche senza appuntamento per parlare con prof.e vicepreside ,sono stata sempre accolta bene ,che dire ? GRAZIE !oggi mio figlio fa il 2 liceo classico .
As a mother I have a good memory of this school, good, human, empathic, teachers, janitors and above all the vice principal (wonderful), a heavy period for me being separated and my son who got sick often, I always agitated and often went even without an appointment to speak with my teacher and vice principal, I have always been well received, what can I say? THANK YOU! Today my son is attending the 2nd classical high school.
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Df Focus on Google
★ ★ ★ ★ ★ Scrivo perché leggere la recensione della signora GV mi ha fatto male
Nostro figlio tra un mese inizierà la 3a media in questa scuola e la realtà che viviamo già da 2 anni è diametralmente opposta a quella dichiarata in quella recensione
Premetto che abbiamo portato via nostro figlio da un plesso ben più famoso e quotato che però gli aveva lasciato dei segni profondi nella sua autostima, lui come tutti gli altri compagni di classe che non fossero dei geni; mio figlio ha iniziato quindi il suo percorso alla Giovanni XXIII odiando lo studio e timoroso verso i professorI.
È una scuola piccola, di sole 4 sezioni, ospitata in un palazzetto inizio ‘900 le cui aule sono certificate per un massimo di 20 alunni, per cui letteralmente “tutti conoscono tutti”: mi è capitato diverse volte che di mio figlio mi parlasse anche un professore o una professoressa che non fosse tra quelli di ruolo della sua classe. È un istituto ad indirizzo musicale, per cui i più dotati 24 allievi di prima media (identificati da prove attitudinali) hanno la possibilità di iniziare lo studio di chitarra, violino, pianoforte o flauto traverso durante l’orario pomeridiano.
Si studia, sí, è innegabile; ed è fuori discussione anche che il pomeriggio sono carichi di compiti. Il trucco che abb insegnato a nostro figlio è quello universalm conosciuto di avvantaggiarsi negli scritti di tutta la settimana durante quei pomeriggi più blandi. E comunque questi adolescenti si troveranno alla fine dei 3 anni ad affrontare il primo esame della loro vita a cui poi seguirà un percorso ancora più impegnativo, quello liceale in cui dovranno saper organizzarsi da soli. Se non imparano a farlo, ed a tenere il naso sui libri adesso, non so proprio quando dovrebbero apprenderlo.
Nella nostra esperienza posso dire che nostro figlio - anche se non è proprio un secchione - è rifiorito: non è più passivo verso lo studio perché sono riusciti ad interessarlo e motivarlo. L’interdisciplinarietà che la scuola incoraggia rende l’apprendimento dinamico, “ragionato” e critico.
Ci sono negatività, ovviamente: la palestra che non è interna alla palazzina e che costringe i ragazzi a “migrazioni” anche invernali presso la vicina parrocchia; i progetti pon che non sempre si sono rivelati all’altezza delle aspettative; qualche insegnante sotto la media o con connotazioni politiche troppo marcate. Per contro, fenomeno delle supplenze molto blando; ottima pulizia, ordine e disciplina; forte, attiva, risolutiva presenza della professoressa Coordinatrice che tiene sotto controllo tutta la struttura (e che ringraziamo pubblicamente).
In fin dei conti, una grande famiglia cui saremo ben felici di iscrivere nostro figlio minore pur affetto da dsa, con la sicurezza che, con la sua umanità e pacatezza, sarà la scuola giusta per seguirlo nel migliore dei modi.
I write because reading the review of Mrs. GV hurt me
Our son will start the third grade in this school in a month and the reality we have been living for 2 years is diametrically opposed to that stated in that review
I state that we have taken away our son from a far more famous and listed complex which, however, had left deep marks in his self-esteem, he like all the other classmates who were not geniuses; my son then began his journey to John XXIII hating the study and fearful of the professors.
It is a small school, of only 4 sections, housed in an early 20th century building whose classrooms are certified for a maximum of 20 students, so literally "everyone knows everyone": it happened to me several times that my son also spoke to me a professor or a teacher who was not among those in the role of his class. It is an institute with a musical orientation, so the most gifted 24 first grade students (identified by aptitude tests) have the opportunity to start studying guitar, violin, piano or flute during the afternoon time.
One studies, yes, it is undeniable; and it is also out of the question that the afternoon is full of tasks. The trick that taught our son is the universalm known to take advantage of the writings of the whole week during those milder afternoons. And anyway these teenagers will find themselves at the end of the 3 years to face the first exam of their life which will then be followed by an even more demanding course, the high school where they will have to know how to organize themselves. If they don't learn how to do it, and keep their nose on the books right now, I really don't know when they should learn it.
In our experience I can say that our son - even if he is not really a nerd - has flourished again: he is no longer passive towards studying because they managed to interest him and motivate him. The interdisciplinary nature that the school encourages makes learning dynamic, "reasoned" and critical.
There are negativity, of course: the gym that is not inside the building and that forces the boys to "migrate" even in the nearby parish; the pon projects that did not always prove to be up to expectations; some teachers below average or with too strong political connotations. On the other hand, a very bland phenomenon of substitutions; excellent cleanliness, order and discipline; strong, active, decisive presence of the Coordinating Professor who keeps the entire structure under control (and whom we thank publicly).
After all, a great family to which we will be happy to register our younger son while suffering from dsa, with the certainty that, with his humanity and calmness, it will be the right school to follow him in the best way.
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