Chiesa Ponte di Laveno
4.3/5
★
based on 6 reviews
Contact Chiesa Ponte di Laveno
Address : | Via C.Battisti, 85, 21014 Laveno-Mombello VA, Italy |
Phone : | 📞 +97 |
Postal code : | 21014 |
Website : | http://www.chiesadilavenomombello.it/ |
Categories : | |
City : | Laveno Mombello |
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★ ★ ★ ★ ★ L’esigenza di una nuova chiesa autunoma dalle parrocchie di Laveno e Mombello per il rione Ponte (opifici di ceramica) riuscì a prendere corpo solamente nel 1930: a luglio l’ingegnere Edmondo Bonito consegnò il progetto; il 25 settembre, alla presenza del card. Ildefonso Schuster, fu posata la prima pietra. Già nel 1898 (6 settembre) un benefattore, Armando Gheller, aveva acquisito il terreno per la chiesa. Don Ernesto Redaelli, fautore dell’iniziativa, aveva compiuto alcuni pellegrinaggi alla chiesa di Maria Ausiliatrice fondata da don Bosco a Torino.
Nel 1948 l’edificio era pronto:Il 1° dicembre il cardinale Schuster eresse la chiesa in parrocchia; nel 1949 ne delineò i confini per distacco da quella di Mombello; il 29 giugno 1950 lo stesso arcivescovo istituì ufficialmente la parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice. La chiesa fu consacrata il 26 giugno 1974 dal cardinale arcivescovo Giovanni Colombo.
La parrocchia nella frazione Ponte è l’ultima ad essere sorta nel comune di Laveno-Mombello; conta circa 2900 L’ originale progetto fu ampiamente disatteso in corso d’opera, infatti, prevedeva un più ampio tempio dotato campanile e di transetto, con cappelle semicircolari alle testate e imponente cupola estradossata di coronamento, sollevata su un alto tamburo percorso da trifore, sulla falsariga di molti esempi, non ultimo la basilica di Sant’Agostino a Milano. L’idea di un nuovo tempio muoveva dalla necessità di garantire alla frazione, in crescita in quegli anni per l’insediamento e l’accrescimento di stabilimenti destinati alla produzione della ceramica, per articolazione di una lunga tradizione locale (ceramiche di Laveno), un luogo di culto e una parrocchia autonoma. Come in altri casi in ambito ravvicinato (Besozzo Inferiore, loc. Ponte; Luino, frazione Creva; Ternate), e per discendenza da ben noti esempi di villaggi operai cresciuti secondo piani più o meno organici, anche a Ponte la linea prescelta da progettista e, probabilmente, committenza, fu quella di un adeguamento estetico ad una matrice medievale di varia estrazione, consolatoria sia sul piano urbanistico, sia su quello identitario. La chiesa, infatti, si presenta con una facciata centrata da rosone e intessuta di formelle in cotto che rivestono il cornicione di coronamento e la svelta cupola centrale. Il tema della guglia centrale si ripete sul portichetto inferiore, che precede l’ingresso. Il cornicione, sorretto su una galleria di archatelle in laterizio, fascia anche i fianchi della costruzione e rappresenta l’esito estremo di una tradizione lombarda che aveva conosciuto, dalla metà del XIX sec., nuovo impulso. L’intero si articola in tre navate, assai vasta quella centrale, contratte le gallerie laterali. Scomparsa la matrice gotica dell’esterno, le navate sono separate da pilastri cui sono addossate semicolonne con capitello corinzio; tutti gli archi (tra le navate e a sorreggere le volte) sono a pieno centro. Domina, sul fondo, nella nicchia absidale a profilo rettilineo, un altare maggiore a parete che recupera nuovamente modelli romanici sedimentati nella memoria collettiva. Nel cleristorio, tra le volte, corre una teoria di alte bifore. Dal 1949, la chiesa si orna di un busto in bronzo del parroco don Ernesto Redaelli, fautore dell’impresa. In seguito, la chiesa è stata arricchita con diverse opere di artisti legati a Laveno, tra cui Mario Aubel. La festa parrocchiale è (Maria Ausiliatrice) il 24 maggio.
Gli altari laterali sono dedicati a san Giuseppe, al Sacro Cuore e a san Giovanni Bosco.
Impianto strutturale in muratura continua a sezione normalizzata e sostegni puntuali (pilastri) isolati di appoggio per le coperture interne. La navata maggiore è scandita in sei campate rettangolari da archi trasversi a pieno centro; la prima campata dell’ingresso, di passo ridotto, è coperta con volta a botte; le cinque campate successive, con luce regolare, sono coperte con volte a vela. Le navate laterali sono coperte con volte a botte ribassate.
The need for a new autunoma church from the parishes of Laveno and Mombello for the Ponte district (ceramic factories) only took shape in 1930: in July the engineer Edmondo Bonito delivered the project; on 25 September, in the presence of card. Ildefonso Schuster, the first stone was laid. As early as 1898 (September 6) a benefactor, Armando Gheller, had acquired the land for the church. Fr Ernesto Redaelli, supporter of the initiative, had made some pilgrimages to the church of Mary Help of Christians founded by Don Bosco in Turin.
In 1948 the building was ready: On 1 December Cardinal Schuster erected the church in the parish; in 1949 he outlined the boundaries by detachment from that of Mombello; on 29 June 1950 the same archbishop officially established the parish of Santa Maria Ausiliatrice. The church was consecrated on June 26, 1974 by Cardinal Archbishop Giovanni Colombo.
The parish in the Ponte hamlet is the last to be built in the municipality of Laveno-Mombello; It has about 2900 The original project was largely disregarded during construction, in fact, it included a larger temple with a bell tower and a transept, with semicircular chapels at the ends and an imposing extradosated crowning dome, raised on a high drum crossed by three-mullioned windows, along the lines of many examples, not least the basilica of Sant'Agostino in Milan. The idea of a new temple stemmed from the need to guarantee to the hamlet, which was growing in those years due to the establishment and expansion of factories for the production of ceramics, thanks to the articulation of a long local tradition (Laveno ceramics), a place of worship and an autonomous parish. As in other cases in close proximity (Besozzo Inferiore, loc. Ponte; Luino, fraction Creva; Ternate), and by descent from well-known examples of workers' villages grown according to more or less organic plans, also in Ponte the line chosen by the designer and probably the commission was for an aesthetic adaptation to a medieval matrix of various origins, consolatory both on the urban planning and on the identity level. The church, in fact, has a facade centered by a rose window and interwoven with terracotta tiles that cover the crowning cornice and the slender central dome. The theme of the central spire is repeated on the lower porch, which precedes the entrance. The cornice, supported on a gallery of brick arches, also wraps the sides of the building and represents the extreme outcome of a Lombard tradition that had experienced new impetus from the mid-nineteenth century. The whole is divided into three naves, the central one very large, the side galleries contracted. The Gothic matrix of the exterior has disappeared, the aisles are separated by pillars against which half-columns with Corinthian capitals are attached; all the arches (between the naves and to support the vaults) are in the center. At the back, in the apsidal niche with a rectilinear profile, there is a high altar on the wall which again recovers Romanesque models settled in the collective memory. In the cleristory, between the vaults, there is a theory of high mullioned windows. Since 1949, the church has been adorned with a bronze bust of the parish priest Don Ernesto Redaelli, a supporter of the enterprise. Later, the church was enriched with several works by artists linked to Laveno, including Mario Aubel. The parish feast is (Mary Help of Christians) on May 24th.
The side altars are dedicated to St. Joseph, the Sacred Heart and St. John Bosco.
Structural system in continuous masonry with normalized section and isolated point supports (pillars) for internal roofing. The main nave is divided into six rectangular bays by transverse arches in the center; the first span of the entrance, with a reduced pitch, is covered with a barrel vault; the five successive bays, with regular light, are covered with rib vaults. The aisles are covered with lowered barrel vaults.
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