Banca Popolare di Bari S.c.a r.l.
3.4/5
★
based on 5 reviews
Contact Banca Popolare di Bari S.c.a r.l.
Address : | V.le Guglielmo Marconi, 194, 85100 Potenza PZ, Italy |
Phone : | 📞 +9979 |
Categories : | |
City : | Potenza |
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Donato Cammarota on Google
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Francesca Sileo on Google
★ ★ ★ ★ ★ Buona banca.
Good bank.
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nicola remollino on Google
★ ★ ★ ★ ★ Personale disponibile
Helpful staff
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francesco paolo on Google
★ ★ ★ ★ ★ Banca popolare di Bari,uffici amministrativi e sportelli per il pubblico.
Banca Popolare di Bari, administrative offices and counters for the public.
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Patrizia Battipaglia on Google
★ ★ ★ ★ ★ Poco fa mi sono recata in questa sede per cambiare un assegno circolare, da loro emesso per conto di un ente pubblico.
Arrivata allo sportello un operatore gentilissimo mi comunica che essendo la mia prima operazione in quella sede devo essere registrata, ovviamente accetto.
Lo stesso impiegato si scusa perché il suo computer ha un problema tecnico per cui non può effettuare questa registrazione, pertanto mi chiede molto gentilmente di spostarmi allo sportello a fianco.
Lì un altro impiegato a cui consegno l'assegno e i miei documenti (patente e codice fiscale), mi dice che non può registrarmi con i documenti presentati, in quanto ha bisogno di documenti cartacei dove c'è scritto il mio indirizzo, quindi non può cambiarmi l'assegno.
Mi invita a ritornare con la carta d'identità.
Gli ho detto di non avere la carta d'identità e lui mi risponde: "Dovrà farla".
Ho pertanto comunicato all'impiegato che per legge la patente è valida come documento di riconoscimento e che per l'indirizzo sarò io ad attestarlo con una autocertificazione.
L'impiegato mi dice che non può accettare l'autocertificazione perché io potrei attestare il falso!
A nulla la mia spiegazione che se credeva (chissà per quale assurdo motivo) che avrei attestato il falso, poteva in seguito denunciarmi per chiedere accertamenti.
A questo punto mi invita a ritornare con UN CERTIFICATO DI RESIDENZA!
Ho inviato l'impiegato a mettere per iscritto le motivazioni per cui si rifiutava di cambiarmi l'assegno, mi ha risposto testuali parole: "Io non devo mettere per iscritto nulla, glielo sto dicendo a voce".
Ho avvisato l'impiegato arrogante che lo avrei denunciato per abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio, per tanto se non mi forniva le motivazioni per iscritto le avrebbe fornite a voce alle Forze dell'ordine che avrei immediatamente chiamato, in quanto la legge da anni prevede l'uso delle autocertificazioni.
L'importante era che fossi in possesso di regolari documenti.
Magicamente l'impiegato ha ritrovato la voglia di fare il suo lavoro e inizia la pratica per cambiare l'assegno....
Finita qui? No!
Mi porge il modulo per il trattamento dei dati personali, GIÀ COMPILATO CON L'ACCETTAZIONE DI TUTTE LE RICERCHE DI MARKETING E DI RICEZIONE DI PUBBLICITÀ, quando mi vede porre la X sulla negazione di autorizzazione da in escandescenze, dicendomi che se non avessi accettato non mi avrebbe cambiato l'assegno.
Ho risposto con decisione che non esisteva proprio un ricatto del genere, che non volevo pubblicità e scocciature di ricerche di mercato e che non poteva obbligarmi.
Al che chiedo di parlare con il direttore, in quanto in 25 anni in cui ho avuto a che fare con tantissime banche, episodi del genere non mi erano mai capitati.
L'impiegato, si è visto bene di calpestare anche la legge sulla privacy chiedendomi il motivo per cui non avessi versato l'assegno sul mio conto della mia banca e quale fosse codesta banca.
Gli ho fatto notare che esistono leggi a tutela della privacy, quindi le sue domande non erano opportune, ma, se proprio aveva la necessità morbosa di sapere i fatti miei per fare il suo lavoro avrei anche potuto dirgli il motivo, cioè che non avevo conti correnti in nessuna banca.
Alla fine, dopo tanto stress e tanti diritti e leggi calpestate, oltre una incredibile perdita di tempo, ho potuto terminare l'operazione per cui avevo percorso 46 km (23 km all'andata e 23 al ritorno), mentre i miei bambini aspettavano in auto (col padre ovviamente).
Esperienza a dir poco ALLUCINANTE.
A little while ago I went here to exchange a cashier's check, which they issued on behalf of a public body.
Arriving at the counter, a very kind operator informs me that being my first operation there, I have to be registered, obviously I accept.
The same employee apologizes because his computer has a technical problem for which he cannot make this registration, so he very kindly asks me to move to the counter next door.
There another employee to whom I give the check and my documents (driving license and tax code), tells me that he cannot register me with the documents presented, as he needs paper documents where my address is written, so he cannot change my check.
He invites me to come back with my identity card.
I told him I don't have an identity card and he replies: "He'll have to get it."
I therefore communicated to the employee that by law the driving license is valid as an identification document and that for the address I will be the one to certify it with a self-certification.
The employee tells me that he cannot accept the self-certification because I could attest the false!
Nothing was my explanation that if he believed (for some absurd reason) that I would attest to the false, he could later denounce me to ask for investigations.
At this point he invites me to come back with A CERTIFICATE OF RESIDENCE!
I sent the clerk to write down the reasons why he refused to change my check, he replied verbatim: "I don't have to write anything down, I'm telling him verbally".
I warned the arrogant employee that I would have denounced him for abuse of office and interruption of public service, so if he did not give me the reasons in writing he would have given them verbally to the police who I would have immediately called, as the law for years it has provided for the use of self-certifications.
The important thing was that I was in possession of regular documents.
Magically the employee has found the desire to do his job and begins the practice to change the check ....
Over here? No!
He hands me the form for the processing of personal data, ALREADY FILLED IN WITH THE ACCEPTANCE OF ALL MARKETING AND ADVERTISING SEARCHES, when he sees me put the X on the denial of authorization from in excandescenze, telling me that if I had not accepted I would not he would change my check.
I answered firmly that there was no such kind of blackmail, that I didn't want publicity and market research hassles, and that he couldn't force me.
To which I ask to speak to the director, as in 25 years in which I have dealt with many banks, such incidents had never happened to me.
The clerk saw well to trample even the privacy law by asking me why I hadn't paid the check into my bank account and which bank was that bank.
I pointed out that there are laws to protect privacy, so his questions were not appropriate, but, if he really had the morbid need to know my business to do his job I could also tell him why, that is, that I had no accounts current in any bank.
In the end, after so much stress and so many rights and laws trampled underfoot, as well as an incredible waste of time, I was able to finish the operation for which I had traveled 46 km (23 km outward and 23 km back), while my children waited in auto (with the father of course).
Experience to say the least HALLUCINATING.
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