Anni Azzurri Residence La Corte

Ho ricoverato mia madre nel nucleo Halzeimer e ho riscontrato un'ottima assistenza e un notevole miglioramento.

Mia suocera è in questa struttura da oltre 5 anni, ha una grave malattia ed è seguita benissimo. Il personale è tutto qualificato e per qualsiasi cosa basta chiedere. Ho letto la recensione precedente e non è assolutamente possibile sia reale. Purtroppo sappiamo come sono le recensioni... io ho un ristorante...... i medici sono competenti e medici esterni se necessario ci vanno normalmente, mia suocera è seguita da cardiologo che va periodicamente, mai sentito che non possano entrare !!! o che vengano dati tranquillanti o che il personale non risponda !!! Posso solo consigliare a tutti quelli che hanno necessità di una residenza per anziani, di andarci di persona e constatare.

Struttura tanto decantata dal personale e dal depliant informativo quanto pessimo il servizio realmente offerto. Di notte il personale mai presente, al bisogno inutile chiamare, nemmeno suonando l'apposito campanello che l'anziano ha a disposizione dal proprio letto. In tre settimane di degenza a mia nonna non è stata riconosciuta una polmonite per la quale è poi deceduta. Chiedevamo in continuazione alla dottoressa di competenza di visitarla La quale ci diceva di farlo già con regolarità (cosa tra l'altro poi appurato non essere vera). Abbiamo dovuto far entrare il medico di famiglia all'interno della struttura che ha dovuto fingersi un parente perché non era consentito fare visitare gli ospiti da medici esterni. Da diverse notti a mia nonna mancava il respiro, chiamava le infermiere ma nessuno arrivava. La imbottivano di tranquillanti perché a detta loro era solo una persona agitata che si faceva prendere dall'ansia. In realtà aveva già liquido nei polmoni, ecco perché non riusciva a respirare! Il giorno stesso abbiamo dovuto firmare e naturalmente pagare noi per fare arrivare un'ambulanza e trasportare mia nonna in ospedale a Savigliano, dove è stata subito messa in rianimazione, inutilmente. Se il personale degli Anni Azzurri fosse stato competente a quest'ora mia nonna sarebbe ancora viva. Questo è ciò che ci è stato detto dai medici dell'ospedale. Ciliegina sulla torta: ci è stato chiesto di pagare la retta delle successive due settimane per le quali avevamo inizialmente prenotato. Inoltre, quando ci siamo recati in struttura per recuperare gli affetti personali ci aspettavamo almeno che la stanza (pagata ancora per i giorni successivi!) fosse chiusa a chiave. Invece era addirittura già occupata da un'altra ospite, nonostante le nostre cose fossero ancora all'interno. I soldi però li hanno voluti tutti... Una vergogna!!! Purtroppo solo adesso sono venuta a conoscenza di tantissime altre storie simili. Mi chiedo come posti del genere possano ancora essere aperti...

Una bella struttura che ha di certo del potenziale. Sicuramente il periodo ha posto molte difficoltà per tutti. Agli ospiti che da un momento all'altro si sono ritrovati senza il contatto dei loro cari. Il disagio dei parenti a casa ad aspettare le notizie dei propri cari ospitati nella residenza, e lo staff stesso messo alla prova a dover gestire una nuova situazione. Consiglio vivamente di organizzare meglio la gestione videochiamate e visite ai parenti perché una sola volta la settimana è davvero troppo poco in questo periodo di pandemia in cui non è possibile vedere i nostri cari! Per quanto riguarda le informazioni cliniche sullo stato di salute c'è bisogno di più chiarezza. Sentirsi ripetere tutti i giorni sempre le solite parole lascia molto a desiderare soprattutto se poi alla fine si viene a scoprire tutt'altro. Tutto ciò lo scrivo riferendomi a patologie specifiche, troppa superficialità nell'aggionarci sull'evoluzione degli eventi, ci saremmo aspettati molta più chiarezza, soprattutto per il fatto che abbiamo telefonato quotidianamente per avere questo tipo di informazioni.

Un luogo dove la professionalità e l'umanità sono alla base di ogni attività. Un luogo che rimane nel cuore dei parenti per tutta la vita. Un grazie non è mai sufficiente per la riconoscenza.